Ranocchia racconta: «Nesta era il mio idolo, all'Inter tanti momenti difficili» - Calcio News 24
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2020

Ranocchia racconta: «Nesta era il mio idolo, all’Inter tanti momenti difficili»

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Andrea Ranocchia ha parlato rispondendo alle tante domande fatte dai tifosi sui social dell’Inter. Le parole del difensore

Andrea Ranocchia ha parlato rispondendo alle tantissime domande fattegli dai tifosi dell’Inter sui social del club. Queste le parole del difensore a Inter Tv.

MOMENTI DIFFICILI – «Ne ho vissuti tanti di momenti difficile sia a livello sportivo che nella vita. Parlando di Inter, ci sono stati anni bui, difficili, in cui facevamo fatica ad esprimerci e io a esprimermi. Mi hanno lasciato delle belle cicatrici. Sono stati momenti di grande crescita. Questi momenti ti fanno migliorare e ti formano. A oggi sono soddisfatto di quello che ho fatto e che ho costruito nella mia carriera. Dietro a tutto ci deve essere una struttura umana pronta, ti aiuta ad andare avanti e a toglierti delle soddisfazioni».

IDOLO – «Da piccolo facevo l’attaccante, il primo idolo è stato Ronaldo. Mi ispiravo a lui, non ci assomigliavano per niente, ma sai da piccolo… Da difensore centrale ho sempre guardato Nesta».

FUTURO – «Non so ancora cosa farò dopo, mi piacerebbe lavorare coi giovani e restare nel mondo del calcio. È una cosa che sto valutando, ogni giorno cambio idea. Valuterò quando finirò, ho un po’ di opzioni sia nel calcio che fuori. Abbandonare questa passione la vedo difficile».

VITTORIE – «Momento più importante con l’Inter? Ce ne sono stati tanti. È tanto che non alziamo un trofeo, la gioia più grande è stata alzare la Coppa Italia contro il Palermo a Roma. Vincere con questa maglia ha un sapore diverso».

STAGIONE – «Siamo una buona squadra, dobbiamo crescere tanto. Ci sono tanti nuovi arrivi, anche il mister. Ci vuole un pochino di tempo. Vediamo cosa succederà con il campionato, ma credo che abbiamo fatto buone cose, altre un po’ meno. Siamo una squadra giovane e questo può dare poca stabilità, stiamo facendo delle buone cose».

CAPITANO – «Sensazione strana… Indossarla dopo Zanetti era un’eredità un po’ pesante. Grandissima soddisfazione, tanta responsabilità. Non capita a tutti di indossare la fascia dell’Inter. Me lo ricorderà per tutta la vita».

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