2020
Emergenza Coronavirus, ecco le ipotesi per la ripresa di Serie A e Champions League
La Gazzetta dello Sport prova ad immaginare gli scenari affinchè la Serie A e la Champions League ripartano reglarmente
Tutto sarà più chiaro nelle prossime settimane monitorando, ovviamente, l’evolversi dell’epidemia Coronavirus. Intanto, però, la Gazzetta Dello Sport prova ad immaginare gli scenari adatti per far riprendere la Serie A e la Champions League.
Serie A
Ci sono due condizioni necessarie affinché la Serie A si concluda regolarmente: la fine dell’emergenza coronavirus nei tempi ipotizzati dagli esperti (quindi il ritorno in campo a inizio maggio) e il rinvio di Euro 2020 (Le leghe hanno già fatto richiesta alla UEFA). L’idea è quella di condensare tutte le giornate restanti tra il 2 maggio e il 30 giugno. Tenendo conto che alcune squadre sono in quarantena e, con nuovi contagi, c’è il rischio che non tutti arrivino nelle medesime condizioni fisiche all’eventuale ripresa dei giochi E se la stagione saltasse definitivamente? Secondo quanto racconta la Rosea, ieri il tema non è stato affrontato nel confronto tra le società. Lo scenario più verosimile resta la cristallizzazione dell’attuale classifica, possibile assegnazione dello scudetto, nessuna retrocessione e due promozioni dalla B (e dalla C verso la B) per una Serie A a 22 squadre, da ridurre a 20 nella stagione successiva.
Champions League
La Gazzetta dello Sport fa 3 ipotesi:
- Si ricomincia il 7 aprile, oppure il 14 aprile, si giocherebbe in un turno gli ottavi mancanti (ritorno per chi ha fatto l’andata, oppure spareggio secco per Roma e Inter), poi i quarti in gara secca, poi semifinali e finali regolarmente.
- Meno date a disposizione e quindi dopo i quarti la “final four” a Istanbul in pochi giorni.
- Dopo gli ottavi porta a una “final eight” tra le qualificate: servirebbero dieci giorni (chi va in finale ha tre partite). Un mosaico necessariamente incompleto oggi: Nyon martedì valuterà tutte le proposte.