2020
Marotta durissimo: «La Serie A è falsata. Contro il Sassuolo si deve giocare a porte aperte»
Beppe Marotta è una furia e sulle pagine della Gazzetta dello Sport si sfoga per il rinvio di Juve Inter. Le parole dell’ad nerazzurro
Dopo le parole a Sky Sport e alla Rai, Beppe Marotta cambia tono e sulle pagine della Gazzetta dello Sport si sfoga per il rinvio di Juve-Inter, in programma questa sera a porte chiuse. Queste le parole dell’ad nerazzurro.
SERIE A FALSATA – «Posso dire che la Serie A è falsata. Dalla Lega c’è stata un’azione grave nei confronti dell’Inter».
INTER SASSUOLO – «Sono preoccupato per Inter-Sassuolo di domenica prossima. Cosa si fa, come ci si comporta? A porte chiuse non si può giocare, sarebbe assurdo usare uno strumento che solo una settimana prima non è stato considerato adatto per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Le porte chiuse non esistono, stop, fine dei discorsi. E non si parli neppure di rinvio a lunedì: l’Inter ha già subito un danno, abbiamo pagato a caro prezzo, tre giorni dopo peraltro avremmo l’impegno di Europa League. Dunque la partita si disputi domenica a porte aperte oppure non vedo soluzioni. Il peccato originale è il rinvio di Inter-Samp di domenica scorsa: quella gara si sarebbe dovuta giocare a porte chiuse, soluzione che non piace a nessuno ma secondo me è inevitabile in situazioni come questa».
JUVE INTER – «Per questa giornata andava usato lo stesso criterio per tutte le squadre, al massimo si sarebbe dovuta rinviare tutta la giornata».
CALENDARIO – «Il campionato rischia di non concludersi? Sì, se dovessero saltare altre partite sì. E poi mi chiedo: perché è stata decisa la data di Juve-Inter prima di quella di Inter-Samp? In base a quale principio? Il torneo è falsato. È alterato nei suoi equilibri. Basti pensare solo agli infortuni e alle squalifiche. E poi ci sono gli aspetti psicologici di una squadra, dovuti alla classifica. l’Inter è danneggiata, il calendario di maggio è incredibile».
CONTE – «Conte è preoccupato, lui come molti suoi colleghi. Per un tecnico non è semplice gestire l’incertezza del calendario, è complicato programmare gli allenamenti, figuriamoci poi pensando al mese di maggio. E per di più non è facile neppure tenere alta la tensione alta nei giocatori. Nel calcio le motivazioni sono tutto. Non è la stessa cosa per i giocatori essere punto a punto con un’avversaria, piuttosto che a 6/8 lunghezze di distacco. C’è il rischio che un giocatori molli in una direzione privilegiando altre strade, in apparenza più semplici».