2020
Malagò sul Coronavirus: «Il mondo dello sport è allineato. Porte chiuse? Era una delle ipotesi»
Giovanni Malagò ha parlato ai microfoni di Sky Sport poco prima del fischio d’inizio del match tra Roma-Lecce. Le sue parole
Giovanni Malagò ha parlato ai microfoni di Sky Sport poco prima del fischio d’inizio tra Roma e Lecce. Le parole del numero 1 del CONI sull’epidemia Coronavirus.
CORONAVIRUS – «Il mondo dello sport non deve andare per conto proprio. Deve essere allineato in piena condivisione a quanto sono le disposizioni delle autorità vigilanti. Con questo decreto ci siamo adeguati e convinti che la valutazione per il momento sia quella giusta. Poi si può essere d’accordi o meno, ovviamente».
PORTE CHIUSE – «Erano una delle ipotesi sul tavolo. Per me sarebbe stato inelegante e non corretto se si fossero anticipate le mosse. Il tema è che oggettivamente ci sono due problematiche: la prima è che c’erano 60mila biglietti venduti per l’Inter e quindi le società si sarebbero dovute far carico di questo aspetto. La seconda è che se decidi per le porte chiuse quando era stato già tutto organizzato, magari poi ci sono tifosi o gruppi di tifosi che vanno comunque verso lo stadio e lì c’è un problema di ordine pubblico. Le forze dell’esercito poi magari sono impegnate altrove e bisogna fare i conti con altro».
PSICOSI – «Ci sono interessi primari, quelli della salute innanzitutto che coinvolgono anche le persone che non vanno allo stadio. Poi io non sono medico e non mi avventura in certe dichiarazioni. Si sta navigando a vista, giorno per giorno. Non ci sono regole o certezze. L’obiettivo è di ristabilire tutto nel breve, ci sono dei problemi come può essere anche quello delle emittenti televisive. Ma questi problemi ad ora vanno in secondo piano. Poi c’è l’argomento calendari, che non sono regolati da me e in pratica da nessuno. Poi bisogna incastrarsi con gli organismi internazionali, giovedì l’Inter ha l’Europa League, poi la Coppa Italia. Ne ho parlato con Marotta, fino alle 2.30 di notte. Poi non ci sarebbe un mercoledì o giovedì libero per l’Inter, almeno fino alla finale di Coppa Italia in via ipotetica. Una finale che poi può essere anticipata perché c’è anche l’Europeo. Una risposta certa non si può trovare»