La differenza tra le diverse normative è un ostacolo alla possibile armonizzazione. “E’ un argomento molto più complesso rispetto al doping, in cui si è trovata una linea comune. Per questo si sta pensando a un’altra soluzione rispetto alla proposta iniziale di creare una agenzia per il controllo. Lo sport non ha gli strumenti economici o normativi per contrastare adeguatamente il fenomeno del gioco illegale: un tribunale sportivo ha maggiori limiti rispetto ad un tribunale ordinario”. Così ha dichiarato Giancarlo Abete, presidente della Federcalcio e membro della Giunta Coni da Losanna per il meeting del Cio sulle scommesse ad Agipronews. “Per questo serve la collaborazione, così come serve pensare alla possibilità  di reperire risorse per contrastare il gioco illecito direttamente dal gettito delle scommesse”. Le soluzioni hanno però bisogno di essere attuate in maniera rapida, soprattutto per il gioco online. Dai dati emersi nel corso della riunione il giro d’affari dell’illegalità  è calcolabile in miliardi di euro.

Fonte: repubblica.it