2009
Chievo, Pioli: “Temo Ibra, servirà una prova di squadra”
Intervistato da “Leggo” in vista della sfida in campionato contro il Milan, Stefano Pioli, allenatore del Chievo, taglierà domenica il traguardo delle 1000 partite tra i professionisti. Non sarà certo una sfida facile per festeggiare al meglio questo punto importante della sua carriera e Pioli lo sa: “In effetti c’è qualche problemino. Bogliacino è ancora un po’ affaticato, Andreolli non si è del tutto ripreso e anche Pellissier non è in perfette condizioni. Sapere adesso chi riuscirà a recuperare non è possibile. Dobbiamo valutare ogni situazione nei prossimi allenamenti. Si passa al 4-3-1-2? Può darsi, come potremmo continuare con la difesa a cinque. Più del modulo conta l’atteggiamento della squadra, il carattere, l’attenzione, la compattezza, l’intensità . Fermare il Milan? Quando affronti squadre dall’elevato tasso tecnico, piene di giocatori di qualità , devi rispondere con tanta intensità , pressing costante dal primo all’ultimo minuto. Loro i più forti? Sì, non ho dubbi in proposito. Sono i più forti e meritano il primo posto in classifica. Questo sarà un ulteriore stimolo per noi. Se Uribe è pronto? Non ancora, nel senso che non è al pari dei suoi compagni come condizione atletica. E’ chiaro che se dovessero esserci problemi con qualche nostro attaccante per domenica, Uribe potrebbe finire in panchina. Ma sia lui che Dimitrijevic sono ancora un po’ indietro. Chi temo? E’ innegabile che Ibra in questo momento è una pedina fondamentale per numero di gol, assist, prestanza fisica, qualità tecniche. Ma se tolgo lui, penso subito a Robinho, Pato, Cassano e a tanti altri campioni. Loro hanno le giocate dei singoli, noi dovremo rispondere con una prova superlativa. Una grande prova di squadra”.