2019
Stramaccioni: «Ecco come Moratti mi fece firmare per l’Inter»
Andrea Stramaccioni si racconta dopo il passaggio all’Esteghlal, in Iran: le parole dell’allenatore sulle esperienze passate
Inizia una nuova avventura per Stramaccioni. L’allenatore ex Inter arriva in Iran, all’Esteghlal. Ai microfoni di Gianluca Di Marzio, si è raccontato così.
INTER – «Ricordo il primo allenamento alla Pinetina, qualcosa di indelebile, lo porterò sempre nel cuore. Moratti, suo figlio, Branca e Ausilio mi aspettavano nello studio. Il presidente aveva un blocco di carta e una penna, mi chiese di scrivere come avrei fatto giocare l’Inter. Si convinse così. Snejider, Milito, Zanetti, Julio Cesar, Maicon. Calciatori strepitosi, ragazzi fantastici, campioni che mi hanno aiutato a diventare un professionista. Ho un ottimo rapporto con ognuno di loro, ma anche con Stankovic, Chivu, Cambiasso, Samuel, Cordoba e tutti gli altri».
CASSANO – «Non cambio la mia opinione tecnica su Antonio. Ha un talento incredibile, degno dei più forti giocatori del mondo, l’ho voluto io fortemente all’Inter. Oggi ha una bellissima famiglia e mi dispiace che non giochi più, ma di tutto il resto non mi interessa parlarne».
ROMA – «Con l’arrivo della nuova proprietà, e soprattutto l’uscita della famiglia Sensi, stava cambiando qualcosa. Inoltre dopo 6 anni di settore giovanile volevo misurarmi con una ‘primavera’ equindi presi questa decisione molto sofferta di lasciare. Andai a Trigoria per salutare tutti, non riuscii a trattenere le lacrime».
ESTEGHLAL – «Ci sono molte differenze con il mondo occidentale. La cultura dell’Iran discende dall’Impero Persiano, è di religione musulmana ma è diversa dal mondo arabo, forse più simile alla Turchia».