2019
Roma, vendere sì, ma non regalare. In entrata si punta a un nome di rilievo
La Roma dovrà prima cedere e poi inizierà il mercato in entrata. Attenzione a non cadere in tranelli come quello teso da De Laurentiis
Il 30 giugno si avvicina, data entro cui la Roma dovrà per forza cedere per non incontrare problemi con il Fair Play Finanziario. È uno dei classici momenti della stagione estiva giallorossa, decisamente quello più odiato dall’unanimità dei tifosi. Questo perché negli ultimi anni, nonostante i buoni piazzamenti in campionato e anche in Champions League (prima dell’annata appena conclusa), le partenze eccellenti ci sono sempre state. Si pensi a Alisson, Nainggolan, Salah, Rudiger, Emerson, Pjanic. Giocatori che, se fossero rimasti, avrebbero fatto le fortune della Roma così come hanno fatto quelle dei club in cui sono approdati.
La storia non cambierà. Manolas sembra l’indiziato principale per sistemare i conti, col Napoli in pressing su di lui. De Laurentiis ha voluto oggi fare il “furbetto“: «Dobbiamo capire a che prezzo acquisirlo, perché parliamo di un calciatore che inizia ad avere la sua età e che diventa un vuoto a perdere perché poi non lo puoi rivendere. Ci sto ad investire del denaro, ma la clausola deve essere abbassata». Come se le cose si fossero ribaltate, quindi, col compratore che fa il prezzo anziché il venditore. Dovrà essere brava la dirigenza a non cadere nei tranelli e cedere determinati giocatori al prezzo che si è deciso. Se no, altrimenti, piegarsi diventa troppo facile.
Scavallato poi il 30 giugno, si penserà alle entrate. I fondi non sono tantissimi, e i ruoli da puntellare diversi: dal portiere, passando per i centrali difensivi fino a un centrocampista e una punta. Non potranno arrivare top player in tutti questi ruoli, ma si punterà ad acquisirne almeno uno. Sopratutto per la piazza, che riguadagnerebbe fiducia e stima nella società stessa. La Roma vuole giocare la carta Defrel col Cagliari per arrivare a Barella, ma nonostante quest’assalto last-minute il giocatore rimane indirizzato verso l‘Inter. Icardi è il sogno proibito, e i giallorossi lo prenderebbero di corsa. Non si riscontra, tuttavia, un particolare interesse dell’argentino. Problema a cui si aggiunge, doveroso chiarire, l’inghippo ingaggio. Troppo alto per le casse capitoline, così come quello di Higuain.