Romeo Benetti: "Balotelli? Per lui ci vorrebbe Gentile..." - Calcio News 24
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2009

Romeo Benetti: “Balotelli? Per lui ci vorrebbe Gentile…”

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L’ex centrocampista della Juventus Romeo Benetti, indimenticato beniamino dei tifosi, è intervenuto a RADIO ERRE 2 nel corso di “Tutti pazzi per la Juve”, trasmissione radiofonica passata più volte sotto i riflettori in questi giorni per l’intervista realizzata a Gigi Maifredi di fine Novembre 2009 che ha generato la reazione di Ciro Ferrara domenica scorsa a Controcampo.

Allora Benetti, l’attuale centrocampo della Juventus come lo vedi? E’ un po’ il problema bianconero di questi anni. Gli acquisti di Tiago, Almiron, Poulsen, Felipe Melo. Sono stati “buttati” 100 milioni di euro per cercare un regista anche se che poi c’era (Cristiano Zanetti) ed è stato svenduto per due soldi alla Fiorentina…
“Chi fa la campagna acquisti cerca di operare al meglio. Qualche volta non riesce a centrare l’obiettivo, ma non c’è nè volontà , nè cattiveria. Anzi…”.

Ritieni l’attuale dirigenza juventina competente? Non ti sembrano dei dilettanti allo sbaraglio? Persone brave magari in altri settori, ma buttate nel mondo del calcio…
“Sì, ma d’altra parte si è obbligati a fare esperienza, diamo il tempo alle persone. I tifosi juventini sono risentiti, ma ce ne sono sei su dieci che vorrebbero sempre primeggiare per poter sfottere tutti gli altri. Però, bisogna vivere un attimino la realtà , rendersi conto che ci sono anche gli avversari. Bisogna dare un po’ di tempo, nella speranza nel tentativo, nella voglia di migliorarsi”.

Con Diego dietro le punte, il centrocampo avrebbe bisogno di un regista oppure è giusto giocare con tre incursori?
“Allora, sgombriamo il campo da alcune illazioni. I giocatori sono tutti bravi e buoni, ma i tifosi dimenticano un piccolo particolare: il campionato italiano è il più difficile al mondo, non devi soltanto giocare al calcio, devi saper vivere il calcio che viene sviluppato in Italia. Evidentemente questi giocatori necessitano di più tempo per entrare nel contesto mentale di com’è il campionato italiano. Poi da un punto di vista tecnico sono meravigliosi, capaci, bravissimi, tutti quelli che hanno preso”.

Ma secondo te, con un trequartista come Diego è meglio avere gli incontristi come i nostri, o un regista alla D’Agostino, alla Xabi Alonso?
“Se fosse possibile provarlo avremmo ragione tutti, però non è possibile farlo…..”

Però non è stata voluta provare, perchè Xabi e D’Agostino praticamente la Juve ce li aveva in mano…
“Sì, ma ci sono anche dei bilanci da far quadrare, non è uno scherzo, non è solo dare soddisfazione ai tifosi. Ci sono cose molto più importanti da verificare…”.

Si ma la Juve al posto di Xabi e D’Agostino ha preso Poulsen e Felipe Melo, che sono stati pagati comunque tanto…
“E se domani Felipe Melo sbatte la testa e si integra nel campionato italiano, cosa dobbiamo dire? Che abbiamo sbagliato tutto? Vorremmo avere tutti soddisfazioni nell’immediato, questa è la verità “.

Cosa ne pensi di questo rientro in società  di Bettega?
“E’ una notizia che mi ha fatto molto piacere. Mi ha fatto piacere che Bettega sia rientrato”.

Si può dire “Finalmente qualcuno che è competente di calcio…” ?
“No, un momento, non possiamo dare colpe a terzi. La Juve è terza in classifica, non ha mica sbagliato tutto. Come dicevo prima, aspettiamo un attimo. Bisogna avere anche un attimino di pazienza, piuttosto che essere troppo solleciti nel chiudere le possibilità  future ed eventuali. Insomma, ho avuto piacere perchè Bettega meritava di essere reintegrato, in quanto è un ragazzo che ha dato la vita per la Juventus”.

Romeo, quant’è importante avere all’interno dello spogliatoio e nella dirigenza persone che danno la carica e spronano anche con cattiveria tutto l’ambiente?
“Non si può quantificare. Non so. Dipende dall’intimo dei soggetti. Alcuni elementi non hanno certo bisogno di essere stimolati. Ogni individuo reagisce in modo diverso”.

Visto che la Juve è stata retrocessa in Europa League, che ricordo hai di quella finale Uefa di Bilbao del 1977?
“C’ero io, per quello l’abbiamo vinta”.(ride)

Io penso che tutti i tifosi juventini, rivedendo quella partita, si sentano orgogliosi. Era un altro calcio, giocatori che lottavano dall’inizio alla fine…
“Quando sento dire, un altro calcio, mi vien da ridere. Il calcio non è altro che l’espressione della società  civile. Il calcio è cambiato perchè è cambiata la società  civile. Quello di oggi è un calcio per tecnici più che per tifosi”.

Un calcio-business, troppi soldi, è venuta meno un po’ la passione, l’attaccamento alla maglia. I giocatori guadagnavano meno, non erano strafottenti, non c’erano veline…
“Non sono d’accordo. Tu vai a vedere un allenamento di una squadra di serie A, Inter, Juve, Milan ecc., e c’è la sicurezza. E sono stati obbligati a mettere la sicurezza perchè altrimenti i tifosi per il troppo affetto farebbero un’invasione”.

Per i meno giovani, che cosa è stata quella Juventus di quel biennio 1976/77 e 1977-78? Quella dei 51 punti, di Gentile, del centrocampo Furino-Tardelli-Benetti…
“Era stata una scommessa anche quella Juve lì. Diciamo che tutte le pedine si sono incastrate nella maniera dovuta. Anastasi con 7-8-10 anni in meno di Boninsegna è andato all’Inter, dove non è che abbia fatto bene. Boninsegna invece è tornato ed ha fatto tantissimi gol. Anche lì i dirigenti hanno tentato di incastrare e ci sono riusciti in quella circostanza. Però d’altra parte c’ero io che ho messo le cose in ordine. (ride ancora..)

Quanti giocatori di carisma in quel centrocampo…“La forza di una squadra è il centrocampo. Se il centrocampo gira, la difesa non è impegnata e gli attaccanti sono serviti e fanno bella figura. Alla fine vince la squadra. E quello era un centrocampo assortito in maniera splendida. Ogni ruolo aveva delle caratteristiche. Noi dovevamo tamponare e dare il nostro contributo”.

Una domanda di un nostro ascoltare: lui ricorda una partita Italia-Inghilterra in cui tu hai contrastato un inglese sull’out sinistro e siete finiti entrambi a terra. Tu ti sei rialzato e l’inglese no. Il replay sembrerebbe mostrare un colpetto inferto da Romeo Benetti in caduta. Confermi?
“Se era in caduta era involontario. Dunque, davanti alla non volontarietà  uno è assolto. Non ricordo ragazzi. Sono passati troppi anni. Quello che mi meraviglia è essere ricordato così dopo trent’anni”.

Eri più cattivo tu ieri, o Gattuso oggi?
“Io sono quarto nella graduatoria mondiale di tutti i tempi, dunque Gattuso è molto lontano”.

Tu come lo marcheresti oggi Mario Balotelli? Un giocatore un po’ così, strafottente, che porta poca umiltà  nei confronti degli avversari…
“Io ho sempre affrontato ogni avversario in modo leale, poi se era più bravo gli avrei stretto la mano, se invece fossi stato più bravo io, probabilmente lo avrebbe fatto lui. Non è che si possa pianificare a priori. Ecco, sicuramente la partita avrebbe dato un responso”.

Ma tra te, Paolo Montero e Claudio Gentile chi lo dovrebbe marcare secondo te?
“Io lo darei senza dubbio a Gentile”.

Un parere su Calciopoli. Secondo te la Juve aveva davvero bisogno di fare queste telefonate oppure è stata tutta una farsa per far fuori Moggi?
“Non so rispondere. Io sono sempre entrato in campo per cercare di fare il meglio per vincere le partite”.

Moggi è un diavolo come l’hanno dipinto?
“Non lo so, vi dico la verità . A presto ragazzi”.

Stefano Discreti

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