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Napoli, il Liverpool cadde al San Paolo: è ora di alzare l’asticella in Europa

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henderson insigne napoli liverpool ottobre 2018

Dopo due eliminazioni consecutive nella fase a gironi, il Napoli, che aveva battuto i futuri campioni del Liverpool, deve tornare a recitare un ruolo importante in Champions League.

Strano destino quello del Napoli in Europa: in 3 delle cinque volte in cui il Napoli ha partecipato alla Champions League, preliminari esclusi, gli azzurri sono stati eliminati dalla squadra che poi avrebbe vinto il trofeo.

Era successo per la prima volta nel 2012, quando gli azzurri di Mazzarri strapazzarono il Chelsea di Villas Boas al San Paolo salvo poi essere ribaltati ai supplementari dai londinesi, passati nel frattempo a Roberto Di Matteo, nel ritorno a Stamford Bridge. Il Chelsea poi si impose ai calci di rigore sul Bayern conquistando finalmente la coppa dalle grandi orecchie. Con Sarri gli azzurri misero paura al Real Madrid nella stagione 2016/2017, ma la testa di Sergio Ramos rimise le cose a posto per i blancos, che conquistarono poi a fine stagione la seconda delle 3 Champions consecutive superando per la seconda volta i cugini dell’Atletico. Stesso destino si è ripetuto quest’anno, con il Liverpool di Klopp che scavalcò il Napoli in classifica soltanto nel confronto diretto dell’ultima giornata della fase a gironi, dando inizio a una cavalcata incredibile suggellata con la conquista del trofeo ieri sera al Wanda Metropolitano.

L’ultimo caso è probabilmente il più eclatante: il Napoli di Ancelotti, oltre ad aver battuto con merito i reds al San Paolo, è uscito a pari punti con gli inglesi in virtù della differenza reti, dopo che all’ultimo minuto della gara di Anfield Milik aveva avuto un’occasione da gol incredibile per cambiare la storia. Questi precedenti devono sì essere portatori di autostima, orgoglio e consapevolezza in casa Napoli, ma anche di un po’ di delusione, perchè con la dimensione raggiunta nelle ultime stagioni sarebbe lecito che gli azzurri avessero chiesto qualcosa in più dal proprio rapporto con la Champions League, che nella storia non è mai andato oltre gli ottavi di finale. L’occasione di fare qualcosa in più potrebbe arrivare già il prossimo anno, quando il Napoli si presenterà ai sorteggi della fase a gironi partendo dalla seconda fascia, aspetto che dà l’idea della crescita che il Napoli ha fatto registrare nel panorama internazionale. Questo vantaggio fu vanificato l’anno scorso dall’ennesimo sorteggio sfortunato: gli azzurri presero il PSG dalla prima urna, e questo ci può stare, ma soprattutto trovarono il Liverpool, poi campione, nella terza, inutile dire il peggior avversario possibile tra le 8. Non può sempre andare male però, e ripartire dalla seconda fascia significherà per il Napoli avere la certezza di evitare sicuramente Real e Atletico Madrid e Tottenham e di dover affrontare soltanto una tra Barcellona, City, Bayern, Liverpool, Chelsea e lo stesso PSG. Sebbene il Napoli non abbia particolari obblighi nei confronti della massima competizione europea, trovare la terza eliminazione consecutiva al primo turno sarebbe senz’altro deludente. Bisognerà dunque che la squadra di Ancelotti alzi l’asticella e faccia tesoro delle esperienze sfortunate degli ultimi anni per imparare a giocare nel modo giusto determinate partite, in cui non sono ammessi errori. Un aiuto importante in tal senso potrà e dovrà darlo dalla panchina chi questa competizione, da allenatore, l’ha vinta 3 volte.

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