2019
Inter, inchiesta “Corsera”: esponenti di estrema destra a capo della Curva Nord
Il “Corriere della Sera” ha condotto un’inchiesta sul tifo organizzato dell’Inter: fra i vertici della Curva Nord esponenti di estrema destra
Ha fatto molto discutere il comportamento degli ultras della Lazio a Milano prima della semifinale di ritorno di Coppa Italia contro il Milan, con tanto di striscione inneggiante a Benito Mussolini. “Il Corriere della Sera” ha così condotto un’inchiesta sul tifo organizzato di Milan e Inter, e ha scoperto che anche a capo della Curva Nord nerazzurra ci sarebbero esponenti dell’estrema destra, pregiudicati e personaggi legati alla malavita organizzata.
Dopo i fatti di Inter-Napoli i vertici della Curva nerazzurra furono cambiati, ma secondo il quotidiano non è cambiata la sostanza. «Il cambiamento ha portato in realtà a una restaurazione del vecchio direttivo interista. – ha scritto – Tra i nomi di ritorno quello di Renato Bosetti, fondatore degli Old Fans, poi Ultras 1975, ma soprattutto nel frattempo diventato un esponente di primo piano di CasaPound a Milano».
«Ma nel nuovo-vecchio direttivo, – prosegue “Il Corriere della Sera” esponendo i risultati della sua inchiesta – oltre all’onnipresente Franchino Caravita (e al figlio Alessandro) c’è anche l’ombra pesante di un nome storico del tifo interista e della criminalità: Vittorio Boiocchi, 66 anni, condannato negli anni Novanta a 30 anni di carcere per narcotraffico e rapine in un’inchiesta che ha visto coinvolti anche i Fidanzati (cosa nostra), i fratelli Mannino e il narcos Salvatore Papandrea. Boiocchi è un nome pesantissimo nella curva nerazzurra. È stato capo dei Boys San, il gruppo più numeroso degli ultrà nerazzurri, ma anche vicino ai clan palermitani “Di Marco” e “Guzzardi” di Trezzano sul Naviglio».
Questi personaggi avrebbero un’influenza molto forte sugli ultras dell’Inter, fra i quali ci sarebbero anche esponenti di un altro gruppo di estrema destra, Lealtà Azione. «Sempre fortissima la componente di Lealtà Azione, – sottolinea “Il Corriere della Sera” – già presente negli scontri di Santo Stefano con i napoletani. E da sempre anima nera delle manifestazioni neofasciste al Campo X del cimitero Maggiore organizzate dall’associazione “Memento” per i reduci della RSI. E dei blitz dell’ultradestra avvenuti in questi anni in “sfida” alle disposizioni e ai divieti di Questura e Prefettura».