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Inter, Cedric: «San Siro speciale grazie ai tifosi. Dobbiamo puntare allo Scudetto»
Cedric Soares ha parlato della sua esperienza all’Inter. Ecco i retroscena del suo arrivo in nerazzurro e gli obiettivi per la prossima stagione
Cedric Soares ha rivelato i retroscena del suo trasferimento all’Inter. Ecco le parole del terzino:«È successo tutto molto rapidamente. C’erano alcune possibilità per me di trasferirmi a gennaio e l’Inter stava mostrando un concreto interesse nell’ingaggiarmi. So che stavano seguendo i miei passi da molto tempo quindi anche per me è stata una decisione facile, perché l’Inter è un club incredibile. Ricordo che quella nerazzurra era una delle mie squadre preferite al di fuori del Portogallo. Era una di quelle squadre da sogno a cui ogni bambino pensa. Quindi ricordo perfettamente Ronaldo, Javier Zanetti…».
Il giocatore ha anche parlato di San Siro e del rapporto coi suoi compagni:«San Siro? È molto diverso rispetto a Southampton o allo Sporting, naturalmente. Ogni stadio ha un’atmosfera diversa. I tifosi rendono San Siro davvero speciale col loro supporto e passione. È uno stadio enorme che merita molto rispetto, ma allo stesso tempo devi essere in grado di approfittarne. Perché se ti diverti a giocare a San Siro, diventa ancora più grande. I compagni? Sono stati tutti molto gentili con me, ovviamente siamo solo all’inizio ma mi hanno dato tutti il benvenuto in maniera cordiale; mi hanno fatto sentire subito parte della squadra che diventa come una seconda famiglia. Joao Mario, poi, lo conosco da molto tempo; è un giocatore incredibile e una persona fantastica, è bello giocare di nuovo con lui».
Cedric, infine, ha parlato della necessità di ritornare a lottare per lo scudetto, lanciando la sfida alla Juventus in vista della prossima stagione:«Scudetto? Ad essere onesti, penso che questo debba essere l’obiettivo del club a inizio stagione. Così come deve essere un obiettivo nella testa di ogni giocatore. Stiamo parlando dell’Inter, che è un grande club e quindi deve lottare per i più grandi obiettivi. Ronaldo? Non ho ancora parlato con lui dell’Italia, ma è un mio grande amico. E’ un giocatore incredibile e lo dimostra ogni volta, ma in campo ognuno lotta per la sua squadra, è normale»