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Inter: lo sfogo di Spalletti su Icardi costa caro, dirigenza irritata
La dirigenza dell’Inter non avrebbe preso bene le parole di Luciano Spalletti su Mauro Icardi dopo la partita con la Lazio: il tecnico avrebbe sminuito il lavoro della società
Come già raccontato da più retroscena, restano tesi i rapporti tra Luciano Spalletti e l’Inter: il tecnico toscano, ormai sulla graticola dopo la gestione del caso di Mauro Icardi, viene dato dai più come partente (al suo posto Antonio Conte) e, a contribuire al peggioramento della sua posizione, l’ultima uscita proprio in merito all’attaccante argentino dopo la sconfitta contro la Lazio di sabato. Spalletti, nel tentativo di prendere le difese della società, si sarebbe lasciato scappare qualche parola di troppo – riporta il Corriere della Sera – non gradita da Beppe Marotta: il paragone tra Icardi, Leo Messi e Cristiano Ronaldo (il numero 9 interista non sarebbe decisivo come gli altri due, a detta del tecnico) potrebbe essere un mezzo autogol in chiave di mercato, ma c’è anche molto altro.
La frase incriminata di Spalletti sarebbe quella relativa alla trattativa avviata settimana scorsa per far giocare Icardi («È un’umiliazione per i tifosi dover trattare con un giocatore per fargli indossare la maglia della sua squadra», le sue parole): nei giorni scorsi la dirigenza nerazzurra, irritata, avrebbe chiesto ed ottenuto un confronto col tecnico proprio in merito a quanto riferito su quel punto. Di base era chiara l’intenzione di Spalletti di porre al centro della questione l’importanza dell’Inter, ma la frase pronunciata ha demolito di fatto il lavoro diplomatico della società con l’argentino delle ultime settimana. Perché una trattativa, spiegano oggi le cronache, era stata a fatica condotta e dire che è umiliante scendere a patti con un giocatore ha evidentemente cancellato l’importanza del lavoro svolto fino a quel momento per riportare Icardi in squadra.