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Inter, Pirlo: «Icardi? Chi non gioca perde valore. Nazionale? Non mi hanno voluto»
Le parole di Andrea Pirlo nel corso di una intervista sul caso di Mauro Icardi all’Inter, ma non solo: l’ex centrocampista di Milan e Juventus ha parlato anche di altri argomenti
Dietro l’aria solo apparantemente sempre pacata e compassata, Andrea Pirlo nasconde giudizi netti e mai banali: l’ex centrocampista di Milan e Juventus, intervistato stamane da La Gazzetta dello Sport, ha detto la sua sui vari argomenti del momento. A partire, ovviamente, dall’ormai arcinota vicenda di Mauro Icardi, di ritorno all’Inter dopo quasi due mesi di polemiche ed attriti. «L’Inter resta, chi non gioca perde valore: se Icardi fosse stato ancora fermo, chi lo avrebbe voluto più? L’Inter un altro attaccante ce l’ha – le parole del Maestro – . Come rientrerà Icardi dopo essere stato fermo così tanto? Lautaro Martinez è più completo, fa giocare meglio la squadra, Icardi è più uomo gol. Ma possono giocare insieme. Wanda Nara? I procuratori vanno in sede, parlano, risolvono le cose lì dentro: ci sarebbe stato meno casino se tutto fosse stato meno pubblico, meno social».
Se Icardi è dunque al momento rimandato, per Pirlo meritano invece la promozione il Milan di Krzysztof Piatek («Mi piace la cattiveria con cui cerca sempre la porta, quasi da assatanato: mi ricorda Filippo Inzaghi, sembra sapere sempre dove andrà il pallone») e la Juventus pretendente di Champions League («Mi sembra più forte del Barcellona, il Manchester City invece è pericoloso»). La chiosa riguarda la manca opportunità di essere il vice di Roberto Mancini in Nazionale (Pirlo è attualmente opinionista di Sky Sport, ma nel futuro potrebbe esserci l’opportunità di tornare in bianconero in nuova veste): «Non hanno voluto: conflitto di interessi con il mio ruolo di talent a Sky. Per me non c’era conflitto e loro sapevano tutto, infatti all’inizio mi avevano detto che non ci sarebbero stati problemi. Nessun rancore, ma un po’ mi è dispiaciuto».