Calcio Estero
A tutto Platini: «Io contro il VAR. Maradona? È Pelè il migliore»
Platini parla dell’attuale situazione della Fifa e non risparmia polemiche per la sua squalifica, definendola ridicola
Michel Platini è rimasto un po’ in ombra in questi anni, dopo la squalifica inflittagli dalla Fifa per una tangente ricevuta da Blatter. Le Roi è stato squalificato per otto anni dal comitato etico della Fifa, squalifica poi ridotta a quattro anni dal Tas di Losanna. Platini ha concesso un’intervista a tutto tondo al Corriere della Sera:«La squalifica non mi ha toccato, non l’accetto: non mi sento squalificato. La Svizzera mi ha assolto, la Fifa doveva assolvermi e non l’ha fatto per ragioni politiche. Tutto è stato politico. Non so che farò poi. L’asticella era già alta, andare più su di dove sono arrivato è complicatissimo».
L’ex presidente della Uefa, parla dell’introduzione della tecnologia nel calcio: «Sono stato sempre contro. La Var può aiutare, ma poi c’è l’interpretazione: decide sempre l’uomo. I designatori hanno trasformato gli arbitri in campo in pupazzi. È dura perdere una partita per un errore arbitrale, ma è umano. Ora c’è la tecnologia e sbagliano comunque. Non è possibile stabilire se un fallo di mano è volontario o no, sul fuorigioco invece la Var è utile. Lasciate giocare gli umani tra loro. Il calcio è stato inventato per i giocatori, non per gli arbitri che impongono le loro regole: è quello che mi fa arrabbiare. L’arbitro non è l’architetto del calcio, sono i calciatori».
Ricordi in salsa Juve
Platini non ha mai dimenticato la squadra con la quale ha vinto tutto, e soprattutto non ha mai dimenticato l’avvocato Agnelli: «Rido ancora per la scena di quando gli ho offerto il mio primo Pallone d’oro. Era il suo compleanno, aveva invitato mezzo mondo, anche me. Avevo già smesso di giocare, per ringraziarlo gli porto il Pallone d’oro e l’Avvocato mi chiede: “Ma è d’oro?”. “Eh no, se era d’oro davvero non glielo regalavo Avvocato”. Ci siamo fatti una gran risata».
Le Roi parla poi di Ronaldo, che alla premiazione del Mondiale per Club vinto dal Real non strinse la mano a Platini. Lui però non se l’è presa, anzi si dice impressionato dalle doti del portoghese: «Quattro mesi fa l’ho visto a Torino contro il Manchester United: Ronaldo ha una mentalità e un fisico eccezionali».
Altro ricordo, questa volta doloroso per Platini, è la finale dell’Heysel: «Sul campo non l’ho vissuta. Ho provato a vincere la partita, nessuno in campo e negli spogliatoi sapeva quello che succedeva e davanti a noi c’era il Liverpool che voleva vincere. Mi sono sempre chiesto cosa avrei fatto da presidente dell’Uefa: giocare fu giusto. Non solo per la gara, ma per salvare tante altre vite».
Fair play finanziario e stoccata a Maradona
Platini, da presidente Uefa, ha introdotto il tanto discusso fair play finanziario: «È stato utilissimo, ha ridotto i debiti dei club da 3 miliardi a 200 milioni: abbiamo salvato tante società. Adesso di quello che dovrebbero fare me ne frego, non ci penso. Da giocatore davanti alla porta non pensavo, la mettevo dentro e facevo gol. Ora non ho più il potere di fare le cose».
Tornando al calcio giocato, Platini parla del suo rapporto con Maradona e sulla discussione su chi sia il migliore di sempre: «Non avevamo un rapporto. Il più forte rimane Pelè, non c’è discussione: ha vinto tre Coppe del Mondo. L’idolo però era Cruyff. La gente con più fame combatte di più».