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Milan, Gattuso sibillino: «Ci vuole disciplina, bisogna rispettare la società»
Milan, Gattuso in conferenza stampa prima del derby: elogio alla sua squadra, ma non si fida dell’Inter in difficoltà
Gattuso non si fida dell’Inter. Il tecnico del Milan, che ha vissuto molti derby anche da giocatore, conosce bene la particolarità di questa partita e quindi non considera favorita la sua squadra: «Ogni derby ha una storia a sé, non dobbiamo pensare a quello di quattro mesi fa anche se era diverso. È da 4-5 giorni che sento dire che siamo favoriti, che l’Inter è morta: nei derby non ci sono favoriti, dobbiamo prepararla bene. Voglio una partita di intelligenza, di cuore e di voglia, San Siro domani farà record di incassi e penso che debba essere il nostro 12° uomo. Dobbiamo rispettare l’Inter».
Una vittoria nel derby potrebbe allontanare l’Inter dal 3° posto e lanciare il Milan all’inseguimento del Napoli. Gattuso rimane con i piedi per terra: «Ci giochiamo sempre tre punti, a me non preoccupa la sconfitta ma ciò che ci può lasciare questa partita se le cose dovessero andare male. Mi preoccupano le altre dieci partite, se facciamo una buona prestazione possiamo riceverne qualcosa in più e viceversa. Mi riallaccio alle parole di Calhanoglu: questa partita può servire a tutti».
E per quanto riguarda il Napoli: «Noi dobbiamo arrivare in Champions League, poi come ci arriviamo conta relativamente. Il Napoli adesso ha un vantaggio ampio, ci dobbiamo concentrare sulla partita di domani, gli azzurri hanno qualcosa in più e sono fortissimi, è da anni che sono sempre lì. Ancelotti ha fatto molto turnover e ha molti giocatori, la coppa per loro non sarà un problema. Ora concentriamoci a domani e poi vediamo. Io penso che devo ancora migliorare come “sarto”».
Sul caso Icardi
Inevitabile un passaggio sul caso Icardi. Gattuso, che ha condiviso lo spogliatoio con molti campioni, ha le idee chiare: «Per come vedo il calcio io, anche il giocatore più forte del mondo deve avere rispetto degli altri componenti dello spogliatoio e quando vedo che qualcuno manca di rispetto io posso diventare l’uomo più cattivo del mondo. Il rispetto è fondamentale da parte di tutte le persone che girano intorno a un calciatore. A me piace quando ci diciamo le cose in faccia, se qualcuno ha dei problemi con me è meglio mandarsi a quel paese e poi mettere da parte il rancore».
Spogliatoio unito
Gattuso esalta la compattezza dello spogliatoio milanista, che si è unito dopo momenti di difficoltà: «Noi ci siamo passati prima: siamo usciti dalla coppa, stavamo per perdere col Dudelange. Ne abbiamo passato parecchie, non ci dobbiamo cascare più. Prepariamo questa partita con umiltà, la squadra che affrontiamo è forte e la fregatura sta qua: non dimentichiamoci ciò che abbiamo passato prima di loro».
Piatek e i meriti di Gattuso
Il paragone tra Milan e Inter porta anche a quello tra i due centravanti, e Gattuso elogia Piatek: «Ho fatto poco con lui, non parlo molto e lui non ama parlare molto. Sto vedendo qualche sorriso in più perché all’inizio pensavo ce l’avesse con me. Lui ama lavorare, non fa più di un giorno libero, gli piace allenarsi. Non gli devo dire quasi nulla, sa che deve fare e va bene così». Mentre per quanto riguarda il merito dell’allenatore, dice: «Non saprei, io penso che l’allenatore incida al massimo al 30-40%. In un gruppo ci vuole disciplina, bisogna rispettare la società e il merito è di questi ragazzi, che sono giovani ma stanno migliorando giorno dopo giorno. I meriti sono loro e della società e una piccola percentuale è mia e dello staff».
Stoccata ai giornalisti
Gattuso ha rischiato di non esserci in panchina, causa l’allontanamento contro il Chievo: «Io devo migliorare se voglio diventare un allenatore credibile, non posso permettermi di lasciare la squadra, è già la terza volta che succede. Non devo discutere con i giocatori avversari e per l’ennesima volta ho sbagliato e devo migliorare se voglio essere un tecnico di un certo tipo. Se ci si vuole dire qualcosa è meglio dirsele nel post partita, fortunatamente non ho detto nulla di grave ma hanno fatto bene ad allontanarmi. La partita in tribuna stampa? Non ricordo molto di quello che ho detto quella sera, ma se avessi saputo che era la tribuna stampa forse non ci sarei andato nemmeno».