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Bond Juve, la soddisfazione di Agnelli: «Pionieri e innovativi»
La Juve continua a crescere secondo il presidente Agnelli. Il numero uno soddisfatto per il bond emesso nelle scorse ore
Grande soddisfazione in casa Juve per il bond da 175 milioni che ha raccolto offerte da ogni parte del mondo (inizialmente previsto da 150 milioni, è stato esteso per via delle tante proposte) Le obbligazioni, riservate a investitori qualificati (non ai piccoli risparmiatori per intenderci) e pronte a essere quotate alla borsa di Dublino, avranno una cedola fissa annua pari a 3,375%, con scadenza di 5 anni, al 19 febbraio 2024. Questo permetterà alla Juve di avere denaro fresco nelle casse per far fronte ai costi dell’operazione Ronaldo e per proseguire il piano di sviluppo con vista sul 2024. Grande soddisfazione anche da parte del presidente Andrea Agnelli.
Il numero uno ha così commentato: «Siamo la prima società calcistica al mondo a emettere un bond con queste caratteristiche. La Juventus è ancora una volta pioniera e innovativa nell’approccio al mercato, in linea con le migliori pratiche globali. Questa è la conferma della capacità di programmazione del club, che si è ristrutturato di recente nominando tre responsabili d’area: Marco Re ha portato a termine questa operazione, Giorgio Ricci ha chiuso il rinnovo con Adidas, Fabio Paratici ha acquistato a parametro zero Ramsey. Ognuno di noi è determinante apportando il proprio contributo di competenza ed esperienza. Insomma, prosegue incessante l’attività della Juventus in tutti i comparti, consapevoli che i top club mondiali sono ancora lontani ma ambiziosi nel continuare con ancor più determinazione il piano di crescita iniziato nel 2010».
E il debito? Al 30 giugno 2018 la Juventus presentava un indebitamento finanziario netto di 310 milioni, composto per 182 da prestiti bancari, per 110 da anticipi di proventi futuri e per 37 dal mutuo col Credito Sportivo (meno 19 milioni di attivi). La campagna acquisti estiva ha un saldo negativo di 163 milioni e comporterà un aumento del debito ma Marco Re spegne gli allarmismi: «L’obiettivo è ampliare le ri sorse finanziarie estendendo la durata del debito a un costo conveniente. L’emissione di un bond non significa necessariamente incrementare il debito ma diversificare le fonti di finanziamento. Facciamo già ricorso a linee di credito bancarie, in questo modo rifinanzieremo parte di questa esposizione».