2009
Under-21, Ferrara: “All’estero i giovani hanno più spazio”
Il compito è delicato ma il tempo è dalla sua parte. Ciro Ferrara ricorda ancora la telefonata di Arrigo Sacchi: “voleva una risposta in 30 secondi, io ero in aereo, gli risposi che l’avrei richiamato appena atterrato, ma gli dissi subito che poteva contare sulla mia disponibilità “. E così eccolo oggi al timone di una Under 21 che deve ancora riprendersi dalla mancata qualificazione a Europei e Giochi Olimpici, una Under 21 che l’ex allenatore della Juve sta cercando di ricostruire dalle fondamenta e dove spera di raccogliere gli stessi successi che, ad altri livelli, hanno ottenuto Lippi e Sacchi, due allenatori che hanno segnato la storia calcistica di Ferrara. “Si somigliano tantissimo”, dice in un’intervista a Rai Sport, “magari hanno idee diverse dal punto di vista tecnico-tattico ma da quello gestionale, della gestione del gruppo, penso siano simili”. Lippi e Sacchi hanno svolto al meglio quello che è il principale compito di un ct, cioè “creare in poco tempo quello spirito, quel senso di appartenenza” che Ferrara vuole ora nella sua Under 21. “Per ottenere determinati risultati c’è bisogno di entrare subito in sintonia, anche tra i giocatori stessi -continua- io ho già cercato di trasmettere loro alcuni concetti in fase di possesso palla e non possesso palla, concetti che porteremo avanti e che ripeteremo”. Ma Ferrara ha bisogno di una mano da parte dei club. L’Italia sembra non essere un Paese per giovani anche se, a detta del ct degli azzurrini, qualche piccolo passo in avanti è stato fatto. “Credo che la situazione sia leggermente migliorata -afferma- ci sono ragazzi che sono stati convocati nell’Under 21 che stanno trovando un pò più di spazio. Ma nel confronto con le altre realtà con cui la nazionale italiana va a scontrarsi, troviamo giocatori di pari età che hanno un’esperienza alle spalle, un bagaglio tecnico superiore perchè trovano più continuità nei loro club”.