2018
Ibrahimovic avvisa il Milan: «Non rifiuto le sfide. Capello? Se non segnavo…»
Zlatan Ibrahimovic ha da sempre colto le sfide, e il ritorno al Milan potrebbe essere la prossima in carriera. Ecco le parole del bomber cresciuto grazie a Capello
L’obiettivo di mercato del Milan è il ritorno nella sessione invernale di Zlatan Ibrahimovic. L’attaccante svedese ha parlato ai microfoni della BBC, sottolineando la perenne fame di sfide che ha caratterizzato la sua eccezionale carriera:«Io vengo da un altro pianeta. Il mio pianeta si chiama Zlatan Planet: qualche cosa che nessuno ha mai visto. Manchester United? Tutti mi dicevano di non andare. Mi dicevano che non sarebbe stato un bene per la mia carriera perché in Inghilterra si viene giudicati dopo appena una stagione. Queste parole hanno innescato in me la sfida: era quello che volevo sentirmi dire. Pensavano fossi vecchio; poi io, a 35 anni, ho fatto sembrare la Premier vecchia. Era una sfida e io non le ho mai rifiutate. La Premier dovrebbe esser felice del fatto che io non sia andato in Inghilterra 10 anni prima, altrimenti la sua storia sarebbe stata ben diversa».
Ibrahimovic si è anche soffermato sul rapporto con Fabio Capello, che lo ha allenato ai tempi della Juventus. Il tecnico è stato il responsabile della trasformazione di Ibra in un vero e proprio bomber, sottoponendolo ad allenamenti ossessivi:«Capello? Dal primo giorno di allenamento alla Juve l’ho sentito gridare “Ibra”. Prendeva i ragazzi delle giovanili e li faceva allenare con me: loro crossavano, io dovevo fare gol. Ogni giorno per 30 minuti. Io volevo solo andare a casa perché ero stanco e non volevo più tirare, né vedere la porta e i portieri. Sentivo sempre quell’urlo “Ibra” e sapevo cosa significasse. Tiravo, tiravo. Alla Juve mi hanno fatto capire “qui siamo ad alti livelli, sei un attaccante, quindi devi darci gol. Se non li fai, non abbiamo bisogno di te”. Tutto era nuovo per me: grande squadra, grandi giocatori, grande allenatore, grande storia».