2018
Il Giampaolo-pensiero: «La Juve può gestire la benzina, perciò è troppo superiore»
Sampdoria: lunga intervista a Marco Giampaolo. Il tecnico blucerchiato spiega il suo pensiero, parla del futuro, di rinnovo, ma anche della differenza tra la Juventus e le altre
Il pensiero di Marco Giampaolo può essere riassunto in poche parole: «Io non cambio». Sempre fedele a sé stesso e alla sua filosofia di gioco, l’allenatore della Sampdoria non muta modulo, atteggiamento ed approccio tattico, nonostante le critiche e a costo di apparire come una sorta di fondamenalista del calcio. Nel corso di una intervista rilasciata oggi a La Repubblica il tecnico blucerchiato parla ampiamento di questo, della sua creatura (la Sampdoria), del suo modo di intendere la vita ed il pallone e poi… del futuro. «Sapete chi cambierà il gioco della Sampdoria? Quello che verrà dopo il giugno del 2020, alla scadenza del mio contratto, chi mi subentrerà. Non prima, perché io resto almeno sino alla fine della mia intesa. O magari oltre, chissà – le parole di Giampaolo – . Da parte mia spero di lasciare la Sampdoria il più tardi possibile, è il mio presente e il mio futuro. Quando sarà, lascerò un grande profumo. La mia storia con questa società e con questa maglia si chiuderà in bellezza».
Di fronte c’è il derby ed un campionato che, almeno nelle zone alte della classifica, secondo Giampaolo non può offrire tantissime sorprese: «Avete presente il riscaldamento prima di Inter-Barcellona? I catalani: 20 minuti, giochicchiando, secondo il luogo comune italiano un brutto approccio alla partita. Gli interisti, invece: tre quarti d’ora alla massima intensità. Poi c’è il fischio dell’arbitro e si parte da zero. Decidono la qualità dei singoli, la forza mentale, la cura dei dettagli. Questione di cultura – spiega ancora l’allenatore blucerchiato – . La Juventus vince perché ha giocatori più forti, mentalità vincente. Ogni anno migliora. L’ho detto anche a Massimiliano Allegri, è talmente più forte che si aggiudica le partite decidendo prima quanta benzina usare. Mentre le altre devono pigiare l’acceleratore al massimo. Anche Napoli e Inter, o chi sta dietro». Cruda realtà.
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