2018
Gasperini rivela: «Frainteso dagli interisti. Sarà l’Inter a buttare giù dal trono la Juve»
Gian Piero Gasperini, allenatore dell’Atalanta, parla del suo calcio, dell’esperienza all’Inter e non solo. Ecco le sue parole
A tutto Gasp! E’ tornata la temibile e terribile Atalanta di Gian Piero Gasperini. Dopo un inizio difficile, la Dea è tornata a volare e la rincorsa europea non si ferma. Il tecnico non vuole porre limiti e non firmerebbe per un ritorno in Europa League: «La certezza dell’Europa è tanta roba ma non firmerei, mi piace giocarmela». Gasperini è tornato sulla sua esperienza all’Inter: «Io non ho rancore verso gli interisti e mi spiace che molti ce l’abbiano con me. Forse hanno interpretato la mia analisi come un attacco all’Inter, ma io dicevo soltanto che la società all’epoca non era strutturata per vincere, infatti ha faticato per anni. Solo ora ha messo le basi per costruire un futuro importante. Io dico che l’Inter, in prospettiva, è la squadra che butterà giù la Juve dal trono. Quanto a Mourinho, non ho trovato offensivo il suo gesto. Il calcio ha bisogno di ironia. Più che la mano, mi ha fatto ridere la smorfia buffa».
Con il Barcellona l’incontro con Moratti: «L’ho rivisto per la prima volta dopo anni in tribuna a San Siro, per Inter-Barcellona. È stato cordiale. Anche molti altri interisti. Non mi odiano tutti». Gasperini ha poi parlato della nascita della sua difesa a 3: «L’illuminazione mi venne al Genoa da Burdisso, marcatore fortissimo. Fino ad allora la superiorità numerica in difesa era un dogma. In un Genoa-Juve lasciai Burdisso e De Maio contro Tevez e Llorente: fecero un partitone. Guadagnavo un uomo per la manovra. Valeva la pena di rischiare. I difensori dell’Atalanta che attaccano sempre nascono da quella intuizione. Il calcio cambia, parlare di numeri, di difesa a 3 non ha più senso. Contro un tridente posso difendere a 4 e impostare a 3. Contano i principi non i moduli. E così per le ali».