A tutto Higuain: «Alla Juve mi hanno cacciato, al Milan mi amano. Gattuso come Sarri. Sì a Ibra» - Calcio News 24
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2018

A tutto Higuain: «Alla Juve mi hanno cacciato, al Milan mi amano. Gattuso come Sarri. Sì a Ibra»

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Lunga intervista a Gonzalo Higuain. Ecco le sue parole tra Juve, Milan, derby di Milano, Ibrahimovic e Icardi

Gonzalo Higuain, attaccante del Milan, ha parlato alla Gazzetta dello Sport della sua esperienza in rossonero. Il giocatore si è proiettato verso il derby di Milano, il suo primo derby della Madonnina, e ha parlato anche del suo addio alla Juventus. Così il Pipita sul derby: «Tutti derby hanno un sapore speciale. Stavolta sarà lo stes­so, anche perché è il primo col Milan. Sarà bello giocarlo. Stia­mo vivendo l’attesa con tran­ quillità, concentrazione e vo­glia di fare bene. Il fatto che San Siro sarà quasi tutto dalla loro parte per noi sarà una spinta in più. Questo è un derby caldo, assomiglia a quello di Madrid. E poi giocare a San Si­ro è bellissimo, e lo posso affer­mare anche da avversario». Poi l’elogio a Gattuso: «Gattuso ha qualcosa di diverso, ti guarda in faccia e senti quan­to ama il calcio. Pensare che ci ho pure giocato contro, in Champions, quando ero al Re­al… Lui sta provando a tirarmi fuori il meglio, e apprezzo mol­to chi fa così con me. Sarri è quello che mi ha fatto esprimere al meglio e Gattuso gli somiglia molto: ha una voglia matta di vincere che a me piace da morire». E sugli obiettivi: «Per il campionato forse ci manca qualcosa ma dobbiamo ave­re la consapevolezza di poter vincere qualcosa già in questa stagione».

Non poteva mancare un commento sul suo addio alla Juve: «Dentro di me quel giorno della finale di Coppa Italia ho avuto la sensa­zione che sì, for­se sapevo che si era rotto qualcosa. E poi hanno preso Ronal­do. La decisione di andare via non è mia. Ho dato tutto per la Juve, ho vinto diversi titoli, do­po di che è arrivato Cristiano, il club voleva fare un salto di qua­lità e mi hanno detto che non potevo restare e che stavano provando a cercare una solu­zione. La soluzione migliore è stata il Milan. Però non ho chiesto io di andare via. Praticamente, lo dicono tutti, mi hanno cacciato. Ho scelto il Milan perché mi è piaciuta la convinzione con cui sono venuti a cercarmi e la con­vinzione nel loro progetto. Inoltre Leonardo, Maldini e Gattuso conoscono benissimo il Milan ed Elliott ha fatto un grandissimo sforzo per me. C’era anche il Chelsea ma c’era una differenza fondamentale: qui mi hanno voluto tutti, dalla società all’al­lenatore. Al Chelsea mi voleva solo l’allenatore». Inevitabile un commento sul duello a distanza con Icardi: «Non stiamo giocando a tennis, ma a calcio. Undici contro undici, non cen­travanti contro centravanti. Vincono le squadre, non i gio­catori. Lui comunque sta facendo bene da diversi anni, ha se­ gnato tanti gol, è giovane e ha margini di crescita. Dipende da lui continuare così. Gli auguro il meglio. Gli ruberei l’abilità nel col­po di testa e le tempistiche in area: è un assas­sino». Higuain non chiude le porte a un eventuale arrivo di Ibra: «Premesso che sono cose da chiedere alla so­cietà, posso solo dire che a me piace condivide­re il campo con i grandissimi gio­catori, e lui lo è». Chiosa su De Laurentiis: «L’addio? No, ma è colpa di tutti noi, non sua… Lavezzi si è lasciato male, Cavani idem, con Sarri in pan­china è stato contattato un al­tro allenatore, e con me si è preso 94 milioni (90, ndr). Tutti hanno problemi con lui e la gente insulta gli altri. Io con i tifosi del Napoli non ho nulla da dire di negativo, sono stati tre anni bellissimi. Mi hanno amato e ora mi odiano. Un gior­no racconterò quello che pen­so, ora non posso».

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