2018
Alisson si racconta: «Ho pianto tanto quando ho dovuto lasciare Roma»
Il portiere dei Reds, Alisson, si racconta alla Gazzetta dello Sport, tra il prossimo impegno in Champions e i ricordi di Roma
Domani Alisson tornerà in Italia ma non nel suo amato Olimpico di Roma, bensì al San Paolo di Napoli per sfidare gli azzurri di Ancelotti nella seconda giornata di Champions League. Il portiere del Liverpool si è raccontato in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, partendo proprio dai suoi ultimi giorni nella Capitale: «Lasciare Roma è stato difficile. Ho pianto a lungo, insie me a mia moglie. È giusto essere onesti: io ho fatto una scelta pro fessionale, un passo in avanti per la carriera e la Roma ha incassa to una grossa cifra. Con la testa ho deciso di andare al Liverpool, ma il mio cuore era ugualmente pieno di lacrime. A Roma ho pas sato due anni speciali, lì è nata mia figlia, ho molti amici anche fuori dal calcio. Tante volte sono andato a spasso di notte per la città: Fontana di Trevi, al buio, è di una bellezza commovente. Ma il mio posto preferito resta il Colosseo: lì davanti respiri la storia».
Poi sulle differenze tra Premier League e Serie A: «La Serie A è meno intensa. Però io in Italia ho imparato tanto grazie al prepa ratore Marco Savorani che è sta to fondamentale nella crescita mia e di Szczesny. È una delle persone più importanti della mia vita, mi ha aiutato dentro e fuori dal campo. Il dominio della Juve poggia su basi economiche. In Premier tutte le società acquistano giocatori importanti, in A purtroppo no. Per il resto, gli stadi sono caldi allo stesso modo. Una differenza importante riguarda i terreni di gioco, che in Premier sono sempre perfetti». Sul nuovo allenatore, Jurgen Klopp: «Quando le società si sono accor date, Klopp mi ha fatto qualche chiamata su Face Time e mi ha spiegato il suo progetto e cosa avremmo fatto insieme. Lo ammiro dai tempi del Dortmund. Mi piace essere allenato da lui, perché non parla molto ma sa sempre cosa dire e come farlo. È un uomo intelligente e di carattere».
Infine sul prossimo impegno di Champions, contro il Napoli: « L’ambiente che ci attende? Caldissimo. Mi piace giocare al San Paolo. I tifosi cantano sempre, non stanno mai zitti. Sarà una grande sfida per un grande girone: il pareggio del Napoli a Belgrado ci avvantaggia solo se noi faremo il nostro dovere. L’anno scorso a Napoli con la Roma vinsi 42, ma fu durissima: il Napoli tirò 13 volte in porta, feci 11 parate e presi 2 gol. La forza della squadra di Ancelotti è che il gruppo è lo stesso da anni».