Addio Marotta, le sue parole: «Il 1 giugno sarò in un grande club» - Calcio News 24
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2018

Addio Marotta, le sue parole: «Il 1 giugno sarò in un grande club»

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marotta juventus

L’ex a.d. bianconero Beppe Marotta: «È stata una scelta della società, giusto che si facciano avanti altre persone. Non mi candido alla FIGC»

Un addio shock, soprattutto pensando al momento in cui la decisione è stata rivelata. Giuseppe Marotta dopo anni in bianconero, lascerà la Juventus. Un addio non preventivato, annunciato dopo la grandissima vittoria della Vecchia Signora contro il Napoli. Queste le parole dichiarate dall’ormai ex a.d. bianconero a 90° minuto in esclusiva: «Non c’è un motivo scatenante per questo addio. È stata una scelta voluta dalla società e io mi adeguo alle idee e alle direttive per amore delle persone e della Juventus. Sposo la linea aziendale, sono un uomo d’azienda, è giusto che si facciano avanti altre persone. Io ho dato il 100%, ho partecipato ad anni di grandi traguardi, e spero che chiunque venga dopo faccia lo stesso».

Marotta prosegue, soffermandosi su questa decisione e ovviamente sul suo passato: «Una scelta dolorosa, lo sport è fatto di sentimenti ed emozioni. E di emozioni ne ho vissute tante in questi otto anni. La Juve è stata unica. Ho accompagnato tanti dirigenti alla crescita, e anche il presidente. Agnelli credo sia diventato il dirigente capace che è oggi, stimato ed apprezzato in tutta Europa anche grazie a me. Sono state pagine belle della mia vita, ma ora vado avanti. Il ricordo più bello? Ce ne sono tanti, sicuramente uno dei più belli è stata la vittoria contro il Cagliari a Trieste che ha portato il primo scudetto. Un’emozione fortissima perché nessuno se l’aspettava, non eravamo i più accreditati alla vittoria, ma siamo riusciti con lavoro e dedizione ad ottenere un risultato grandioso».

Infine, la risposta più attesa è certamente quella che riguarda il futuro del dirigente: «Smentisco categoricamente un futuro in federcalcio. Non escludo però che vorrei accasarmi in un grande club, ho lavorato per 40 anni come dirigente di una squadra e vorrei continuare il mio percorso. È la prima volta che mi fermo, potrò approfittare di questi mesi per riposarmi e ripresentarmi ai nastri di partenza per la prossima stagione. Il 1 giugno spero di essere in un grande club. La finale di Champions? Se ci fosse la Juventus sarebbe anche per merito mio, quindi ovviamente sarei a tifare la mia ex squadra. Sarebbe un risultato che certificherebbe il mio lavoro».

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