2018
Il brand Inter cresce: +100% in un anno grazie a Zhang
Secondo Brand Finance, il marchio dell’Inter è cresciuto oltre del 100% nell’ultimo anno, grazie a Zhang Jindong
Luciano Spalletti spiegava in tempi non sospetti: «Siamo tornati appetibili, oggi ci sono grandi calciatori che vogliono venire a giocare qui». Chiaro riferimento a Luka Modric, sogno sfumato in estate, ma non solo. Il marchio o brand dell’Inter è in rapida ascesa. Vale già un posto negli ottavi di Champions League. Poi sarà il campo, giudice inappellabile, a disegnare il futuro dei nerazzurri ma nell’attesa, alla gara s’è iscritto il 13° club in Europa per valore del brand. 389 milioni di euro, il doppio rispetto al 2017, più del triplo dell’ultimo dato riferibile al l’era Thohir. Ogni società ha i suoi numeri, certo, da far vale re nelle sedi opportune. Ma in campo finanziario, oltre che in quello del marketing, l’agenzia «Brand Finance» è un riferi mento riconosciuto: nel setto re calcistico ogni anno stila la classifica dei club con i valori dei relativi marchi, con nume rosi parametri che spaziano dal numero di tifosi (virtuali e non) ai risultati sportivi, dagli spettatori agli sponsor canalizzati all’interno della società, fino alla quantità di calciatori di livello internazionale presenti in rosa.
L’Inter del gruppo Suning ha una marcia da Champions. Nel dettaglio: un anno fa era 28a, ora molto più vicina alla Juventus 11a, anche se ancora lontana anni luce dai club inglesi. Il Tottenham, rivale tra 9 giorni, è decimo con 626 milioni di valore. L’incremento nerazzurro però è da record: valore esattamente raddoppiato, solo il Lipsia in Europa è cresciuto di più. Che cosa significhi nella pratica, è semplice da raccontare. Oggi in Europa s’affaccia una squadra inesperta per la maggior parte dei suoi giocatori, ma non certo sprovveduta dal punto di vista economico-finanziario. La crescita del marchio è un valore che, abbinato all’uscita dal fair play finanziario del 2019, fa imma ginare scenari positivi anche in ottica calciomercato. Il cambio di passo dell’Inter è ancor più evidente se confrontato a quanto fatto nell’era Thohir. E la cosa finisce per pesare anche nella trattativa per il 31% ancora nelle mani dell’indonesiano. Non c’è accordo sulla valutazione delle quote, nonostante il lavoro dei legali. Nell’attesa il club cresce. E ragiona già da Champions