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2018

Presidenza Figc, spunta Abodi: piace in A, Lega Pro e Aic

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Tavecchio

La corsa alla presidenza della Figc: Aic e Lega Pro sostennero Abodi contro Tavecchio che trova sostenitori pure in Serie A

Le tante litigiose anime del calcio italiano potrebbero trovare un punto d’incontro. Dopo un’estate nera, serve un po’ di pace. Serve la figura di un istituzione che unisca e non divida, capace di superare il solito scenario, con componenti e leghe inchiodate alle loro granitiche posizioni e incapaci di mischiare le carte alla ricerca di una soluzione. Per questo, sui tavoli che contano della sfida del 22 ottobre (data elezione presidente FIGC), la ricerca di questo profilo è aperta. Un profilo che potrebbe rispondere alle richieste di cui sopra, potrebbe essere quello di Andrea Abodi, apprezzato presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo, ex numero 1 della Lega B, candidato sconfitto di misura (45,97 per cento dei voti) un anno e mezzo fa con diffusi riconoscimenti anche da chi gli preferì Tavecchio.

In realtà Abodi non ha sponsor dichiarati. E questo limite potrebbe diventare un vantaggio. Insomma, il suo nome è in grado di provare a superare quel dualismo tra «Ribelli» (Lega Pro, Dilettanti, Assocalciatori, Aia) – Resto d’Italia (Lega A, Lega B, Allenatori) in cui i primi sono nettamente in vantaggio, ma faticano a trovare un candidato e rischiano di ripetere la figuraccia delle ultime elezioni, quando non si misero d’accordo e consegnarono il pallone al commissario. Abodi è apprezzato sia fra i club professionistici, sia fra quelli della Lega dilettanti tanto che anche i rapporti con Cosimo Sibilia sono buoni. L’ex presidente della Serie B ha saputo districarsi bene nel tema stadi-impianti oltre che sul fronte politico. Abodi ha saputo diventare un manager stimato trasversalmente fino al punto che il decreto della sua nomina alla guida del Credito Sportivo ha tagliato il traguardo con il centro-sinistra e Luca Lotti al ministero dello Sport, passando però alla Camera con tutti voti favorevoli e due astensioni.

Si sa che il sottosegretario vigilante Giancarlo Giorgetti lo apprezza, come il presidente del Coni Giovanni Malagò. In ogni caso il nome di Abodi avrebbe un senso solo in caso di…pace. Insomma, fuori da una logica di blocco contro blocco. Lo stesso potrebbe dirsi per Beppe Marotta, spinto a candidarsi alla presidenza da alcuni club di A e B . Con l’idea che l’amministratore delegato della Juventus possa essere un altro potenziale «pacifista» per uscire dal caos.