2018
Ventura torna a parlare di Nazionale: «Non è cosa per me»
Ventura ha ammesso che il ruolo di commissario tecnico non gli si addice e che se potesse tornare indietro farebbe le cose diversamente
Gian Piero Ventura è tornato a parlare della sue sfortunata esperienza con la Nazionale ai microfoni di RMC Sport. L’ex ct azzurro ha ammesso i suoi errori e soprattutto ha confermato che può dare il meglio con un lavoro quotidiano sul campo piuttosto che come selezionatore. Ventura spera di poter tornare a lavorare «il prima possibile» e si è detto sorpreso e arrabbiato per non aver ricevuto ancora nessuna offerta interessante. «Cambierei tutto ciò che è accaduto dopo la partita con la Spagna. Poi è successo qualcosa di inimmaginabile. Mille errori da parte mia, non ho letto ciò che stava succedendo. Fino alla Spagna ero felice di fare questa esperienza, che fino a quel momento era stata positiva. Probabilmente farei meno errori», ha ammesso Ventura.
«Italia? Non accetterei più quella offerta, ho capito che non è il mio lavoro. – ha proseguito il tecnico – Ho bisogno del contatto giornaliero con i giocatori. Ferisce la scorrettezza e l’offesa personale, le cose non vere, non le critiche, che ognuno deve accettare. Raccolgo i cocci ma con la voglia di riprendere da dove avevo lasciato. Ora un in bocca al lupo a Mancini, che possa avere giocatori che possano diventare lo zoccolo duro di questa Nazionale. Nessuna rabbia per la Nazionale, ma per quello che potevo essere e non sono stato».
Ventura ha poi parlato del Mondiale 2018: «Dove sarebbe potuta arrivare l’Italia nella Coppa del Mondo? Nessuno potrà mai dirlo, ma il campionato ha detto che c’è diversità tra le parole e i fatti. Tutti dicevano di prendere esempio dalla Germania, ma poi è uscita al primo turno. Stessa cosa per il Brasile. Ho capito che incide molto una delegittimazione, vedi l’Argentina con Sampaoli, non mi ha sorpreso che sia uscita dopo poco. Mi auguro che l’Italia torni subito in cima».
L’ex ct azzurro ha espresso la sua opinione anche sulla nuova Serie A, diventata più interessante con l’arrivo di Cristiano Ronaldo e Carlo Ancelotti: «E’ un messaggio positivo, Ronaldo è un affare per tutti, non solo per la Juventus. E’ un affare per il calcio italiano. Lo è anche il ritorno di Ancelotti. Il suo non sarà un compito facile, difficile superare i numeri di Sarri, lo si fa solo vincendo. Il Napoli ha preso l’unico nome che poteva far dimenticare Sarri. Sono due messaggi importanti che l’Italia manda all’Europa».