2018
Giovani leoni crescono: Moussa Konaté alla conquista della Russia
Una carriera non ancora decollata, l’opportunità di un Mondiale come rampa di lancio: alla scoperta di Moussa Konaté, la possibile sorpresa made in Senegal.
Se passate dalle parti di Amiens, nel nord della Francia, e chiedete di Moussa Konaté, probabilmente verrete accolti con un grande sorriso. L’attaccante senegalese si è guadagnato un posto nel cuore dei tifosi del club transalpino, grazie alla doppietta rifilata al Paris Saint-Germain con la quale l’Amiens SC si è assicurata, alla sua prima stagione in Ligue 1, la permanenza nella massima serie. Un’annata d’oro quella di Konaté, culminata nella convocazione per i Mondiali di Russia 2018 con la nazionale africana. Centravanti di professione, giramondo per vocazione: la rincorsa di Moussa alla conquista della massima competizione calcistica inizia dal campionato israeliano (con la maglia del Maccabi Tel Aviv), passando poi per Russia (Krasnodar), Italia (Genoa), Svizzera (Sion) ed infine proprio la Francia, dove mette a referto 34 presenze e 13 reti nella stagione 2017/18.
Il Senegal arriva alla fase finale dei Mondiali russi con alle spalle l’unica partecipazione di Corea e Giappone 2002, e lo fa schierando un pacchetto avanzato di tutto rispetto, dove spiccano i nomi di Manè, Keita Balde, Sow e Niang. Riuscirà il nostro a trovare spazio nelle scelte del Commissario Tecnico Aliou Cissè?
ANAGRAFICA
Nome e Cognome: Pape Moussa Konaté
Data di nascita: 3 aprile 1993
Club: Amiens SC
Nazionalità: Senegalese
CARATTERISTICHE TECNICHE E RUOLO
Ruolo naturale: Centravanti
Ruolo alternativo: Seconda punta
Ruolo potenziale: Attaccante esterno
Piede: Destro
Punti di forza: Moussa Konaté “ha gamba”, e il suo gioco lo conferma, partendo spesso palla al piede da fuori area o aggredendo gli spazi in velocità. Fisico, agilità e corsa gli permettono di rendersi difficilmente “leggibile” e problematico da contenere in fase di inserimento. Se a ciò si aggiungono un discreto fiuto del gol ed un buon tiro, si comprende l’utilizzo privilegiato nel ruolo di terminale offensivo, sebbene il suo dinamismo gli consenta potenzialmente di coprire anche zone esterne del fronte d’attacco.
Punti deboli: al momento il più grande limite di Moussa sembra essere la continuità, specie in fase realizzativa. Se si esclude il primo anno di Sion, con 20 reti in 32 presenze, il vero salto di qualità sarebbe rappresentato da una maggiore incidenza in zona gol, a fronte anche di campionati qualitativamente non “proibitivi” come quelli in cui ha militato e milita il senegalese.
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POTENZIALE
Campionato ideale: Pare difficile – per il momento – strapparlo dal contesto francese, con le grandi della Ligue 1 già alla finestra; e, per i più romantici, prevedendo magari una nuova stagione con la bella favola vissuta all’Amiens. Il carattere muscolare del gioco di Konaté suggerirebbe un possibile sbarco in campionati più fisici (Premier League) o con toni tattici non esasperati (Liga), dove poter dar sfogo alle doti di corsa palla al piede e profondità di giocata.
Chi ci ricorda: Fisicità, grandi capacità atletiche e origini africane: alzi la mano chi un pensiero, anche piccolo piccolo, non lo ha rivolto a Samuel Eto’o. Intendiamoci, Moussa ne dovrà far di strada per arrivare ai livelli di “Re” Samuel, primariamente in termini di partecipazione alla manovra e efficacia nelle conclusioni. Ma le caratteristiche che lo hanno portato sull’aereo per la Russia ci sono tutte.
Dove può arrivare: le 25 primavere compiute lo scorso aprile suonano da spartiacque nella carriera di Moussa. L’ambizione dell’attaccante deve andare oltre le prospettive mondiali – presumibilmente poco gloriose – del suo Senegal, sfruttando tutte le carte che avrà nella selezione di mister Cissè.
SEGNI PARTICOLARI
Il feeling con la maglia dei Leoni della Teranga per Moussa Konaté ha avuto degli ottimi presupposti, con ben 5 gol in 4 partite ai Giochi Olimpici di Londra del 2012. In tempi più recenti, ha preso parte a tutte le partite di qualificazione del suo Senegal, spesso subentrando dalla panchina. Un rapporto, dunque, in bilancio positivo, ora alla prova del nove della più importante vetrina internazionale: riuscirà Moussa a mettersi in mostra?