2009
Lucarelli: “C’è tanta voglia di riscatto”
“C’è la necessità da parte nostra di rialzare l’asticella di concentrazione sui dettagli “? dice il difensore del Parma FC Alessandro Lucarelli “? che sono quelli che poi spezzano le partite e ti fanno fare dei risultati positivi o ti fanno perdere. Fino alla gara di Roma siamo stati bravissimi sotto questo aspetto; forse inconsciamente qualcosina abbiamo perso e siamo stati puniti immediatamente. Perciò bisogna riprendere a curare i dettagli come abbiamo fatto fino alla partita dell’Olimpico, ritrovando la forza di non dare mai niente per scontato e perdendo la paura di poter subire gol in ogni situazione.” Sui tifosi: “A Parma, se le cose vanno male, fortunatamente si riesce a rimanere sempre nel limite della civiltà . Questo però non deve darci un senso di appagamento, anzi ci deve responsabilizzare; come ha detto anche capitan Morrone nella lettera che ha preparato assieme a tutta la squadra, lo striscione apparso in curva nella gara contro la Juventus per noi è stato bellissimo ed allo stesso tempo ci responsabilizza, perchè vogliano continuare a dare gioia ai nostri tifosi.”
Alessandro Lucarelli, come ha visto da fuori la gara contro la Juventus di mercoledì?
“Io non parlerei di sfortuna: siamo stati sfortunati solo nel caso dell’autorete di Castellini; per il resto c’è che abbiamo disputato una buona prova, e forse con un attimo di attenzione in più su quei due calci d’angolo che ci sono costati la partita, avremmo potuto non perdere.”
Fino alla gara contro la Roma eravate stati perfetti su situazioni di palle inattive; tra la gara dell’Olimpico e quella contro la Juventus avete subito tre reti da calci da fermo”¦
“Secondo me c’è la necessità da parte nostra di rialzare l’asticella di concentrazione sui dettagli, che sono quelli che poi spezzano le partite e ti fanno fare dei risultati positivi o ti fanno perdere. Noi fino alla gara di Roma siamo stati bravissimi sotto questo aspetto; forse inconsciamente qualcosina abbiamo perso e siamo stati puniti immediatamente. Perciò bisogna riprendere a curare i dettagli come abbiamo fatto fino alla partita dell’Olimpico, ritrovando la forza di non dare mai niente per scontato e perdendo la paura di poter subire gol in ogni situazione, cose che si possono fare solo mettendoci la massima attenzione.”
Dopo le due gare contro Roma e Juventus andrete a Livorno; per il Parma sarà una gara più o meno difficile delle ultime due?
“Io parto dal presupposto che in Serie A ogni partita è difficile; è normale che noi dobbiamo puntare ad ottenere il massimo in ogni gara. A Livorno sarà uno scontro diretto. Quando incontriamo le grandi squadre cerchiamo di limitarle e di fare il massimo per evitare la loro superiorità fisica e tecnica, e tante volte questo non basta, come abbiamo visto in alcune gare in cui abbiamo fatto bene ma non siamo riusciti a portare a casa nessun punto. La stessa cosa vale per le squadre piccole: sappiamo che domenica sarà uno scontro diretto e dovremo affrontarlo con una mentalità d provinciale, che ci ha contraddistinti fino ad oggi, e con la voglia di andare a Livorno ed ottenere un risultato, perchè contro queste squadre i punti valgono doppio.”
Che Livorno pensa di trovare?
“Un Livorno con l’acqua alla gola, un Livorno che è in piena bagarre per non retrocedere ed un Livorno che farà di tutto per batterci, come è giusto che sia. Noi dovremo essere pronti a questo: andremo a giocare in un ambiente caldo, che tra l’altro conosco, e sicuramente troveremo delle difficoltà in questa gara. Però noi dovremo avere la voglia dentro di noi di riscattare innanzi tutto la partita di mercoledì, e poi di continuare a stupire, cercare di fare sempre meglio e cercare di non accontentarsi della classifica che abbiamo, perchè quello sarebbe l’errore più grande che noi potremmo fare: accontentarci di essere là in alto e dare qualcosa per scontato vorrebbe dire essere puniti sicuramente. Il nostro obiettivo rimane sempre la salvezza, però dentro di noi ci deve essere sempre la forza di guardare la squadra che ci sta davanti e cercare di superarla e non guardare la squadra che abbiamo dietro: questo vorrebbe dire accontentarsi ed andare incontro a dei problemi.”
La rabbia che si è vista contro il Bologna, nelle altre due partite successive non si è vista. E’ forse anche colpa della piazza?
“La piazza non c’entra assolutamente nulla, perchè noi non dobbiamo subire gli umori della piazza; dobbiamo essere bravi a gestire tutte le situazioni, sia quando vanno bene che quando vanno male. Però sono d’accordo che nelle ultime due partite abbiamo peccato un po’ sotto l’aspetto della cura del dettaglio, che poi è il punto forte del nostro allenatore, che cura in modo quasi maniacale i dettagli. Forse inconsciamente qualcosa abbiamo perso, perciò bisogna rimettersi subito in riga, con la testa a posto, perchè domenica affronteremo una gara molto difficile.”
Avere una tifoseria come quella del Parma la fa stare con le antenne dritte sul campo?
“Io credo che la differenza tra i tifosi di Parma e gli altri delle squadre in cui ho giocato si vede quando le cose vanno male: a Genova e a Firenze se le cose non vanno bene ti ritrovi i tifosi al Centro Sportivo e rischi di prendere anche qualche manata; qui a Parma, se le cose vanno male, fortunatamente si riesce a rimanere sempre nel limite della civiltà . Questo però non deve darci un senso di appagamento, anzi a maggior ragione ci deve responsabilizzare di più e noi dobbiamo cercare di continuare a dare soddisfazioni ai nostri tifosi perchè come ha detto anche capitan Morrone nella lettera che ha preparato assieme a tutta la squadra, lo striscione apparso in curva nella gara contro la Juventus per noi è stato bellissimo ed allo stesso tempo ci responsabilizza, perchè vogliano continuare a dare gioia ai nostri tifosi, perchè se lo meritano dopo gli ultimi anni che hanno passato. Da parte nostra c’è la voglia di rimanere il più in alto possibile e di stupire senza accontentarsi.”
Quante volte in carriera ha giocato contro suo fratello Cristiano?
“La prima volta l’ho incontrato nel 1999: io giocavo nel Piacenza e lui nel Lecce: lì è stata veramente dura, perchè ho provato un’emozione fortissima; poi ci abbiamo fatto l’abitudine perchè ci siamo rincontrati più volte; l’anno dopo abbiamo disputato un Piacenza-Torino; poi lui è andato a Livorno e ci siamo affrontati quando io ero alla Reggina. Ormai ci abbiamo fatto il callo”¦”
A differenza dei gemelli Zenoni e dei Filippini, voi se giocate entrambi non potete non affrontarvi”¦
“Sì, tutte le volte che ci siamo trovati da avversari siamo sempre trovati a contatto.”
Vi parlate, vi prendete in giro o mantenete le distanze?
“Si cerca di rimanere distaccati e di non conoscersi: ognuno cerca di fare la sua partita. E’ normale che non è come incontrare un altro attaccante, perchè dio fronte hai sempre tuo fratello, però ormai ci ho fatto l’abitudine.”
Chi mena di più?
“Lui sicuramente. Infatti tutte le volte che l’ho incontrato, ho sempre sperato che lui avesse un po’ di riguardi nei miei confronti. Tutti i miei compagni di squadra ogni volta che dovevano affrontarlo lo temevano un po’ per la sua ignoranza calcistica.”
Le sono già arrivati degli sms da alcuni suoi amici livornesi?
“Sì, la loro paura è che faccia di nuovo come l’anno scorso, perciò tra un po’ di battute e un po’ di minacce mi dicono di stare attento. Ho in contrato il Livorno tante volte: quando scendo in campo cerco sempre di fare del mio meglio per la squadra di cui vesto la maglia. E l’avevo dimostrato anche l’anno scorso.”
Il suo rapporto con la città ?
“Io il distacco vero l’ho provato solo dopo aver giocato un anno nel Livorno e l’anno dopo sono dovuto andare via. Lì mi ero abituato bene, perchè giocavo a casa mi in Serie A e nella squadra della mia città , e quando poi sono andato via, il primo periodo è stato duro. Poi come in tutte le cose uno si abitua. C’è tempo per tornare a Livorno, speriamo tra qualche anno”¦”
Nel Livorno la rivelazione di questo inizio di campionato si chiama Candreva”¦
“L’ho visto giocare delle gare e sicuramente è un calciatore di grandi qualità tecniche,; è anche messo bene fisicamente. E’ un giocatore che detta l’ultimo passaggio, che salta l’uomo edÃ? è l’uomo più tecnico del Livorno, quello da tenere maggiormente in considerazione.”
Dzemaili ieri aveva detto che se domenica non verrà un risultato positivo, le cose potrebbero complicarsi”¦
“Non credo, perchè stiamo facendo un percorso, ed anche una sconfitta non può buttar all’aria tutto quello che di buono abbiamo fatto fino ad ora. In noi ci deve essere la voglia di cercare di fare sempre meglio; poi una gara ti può andare male per sfortuna, un’altra perche hai giocato male, però hai sempre la possibilità di rifarti, e deve sempre esserci la voglia di riscatto. Abbiamo tutti voglia di continuare a stupire.”
A Livorno mancherà Morrone, assente per squalifica”¦
“Stefano non lo scopro certo io: per noi è un giocatore importante, e con le sue caratteristiche di lottare sempre sul pallone è anche una spinta in più per la squadra, però credo che la forza di questa squadra sia quella di aver sopperito bene alle varie assenze che ci sono state nell’arco di questo girone di andata, perciò sono convinto che sarà così anche domenica.”
Fonte: fcparma.com (sito ufficiale)