2018
Cairo attacca: «Il Toro é la terza squadra più penalizzata dagli arbitri»
Il presidente del Toro Urbano Cairo alza la voce: «Dal punto di vista arbitrale siamo la terza squadra più penalizzata: non mi piace lamentarmi, ma è sotto gli occhi di tutti»
Due giorni fa aveva alzato la voce il direttore sportivo Gianluca Petrachi, affrontando a muso duro il discorso dei torti arbitrali subiti dal Toro. Ieri, da Prato Nevoso (alla premiazione della tappa del Giro d’Italia), il dito contro i fischietti lo ha puntato il presidente granata Urbano Cairo. Sottolineando un aspetto già messo in evidenza da Petrachi: «Dal punto di vista arbitrale siamo la terza squadra più penalizzata: non mi piace lamentarmi, ma è sotto gli occhi di tutti». Non una ricerca di alibi, ma un modo per proteggere il Toro, che si è visto sfumare l’obiettivo di volare in Europa League.
I demeriti, però, sono esclusivamente della squadra, alla quale Cairo non risparmia qualche critica: «Cinquantaquattro punti non sono pochi, ma avrebbero potuto essere di più. Saremmo andati in Europa League visto che ci è andata l’Atalanta con 61 punti. Era assolutamente possibile; abbiamo perso qualcosa come cinque punti con il Verona poi retrocesso, quattro punti con il Chievo, squadra peraltro rispettabilissima. Nel girone di ritorno si è visto che nella squadra ci sono giocatori importanti e con alcuni interventi possiamo fare bene. Abbiamo preso un mister che è molto competente e capace: ho molta fiducia in lui, nella squadra che allestiremo e nei giocatori che già abbiamo e rimarranno».
Battute finali di Cairo dedicate ai diritti televisivi: «In Lega dobbiamo prendere delle decisioni importanti, ma è bene prendersi del tempo più e fare la scelta giusta. Per questo motivo nelle ultime due assemblee mi sono permesso di chiedere delle assemblee ed altre cose che sono molto utili. Poi io non faccio il tifo per nessuno: sono per il bene della Lega Calcio e voglio che i diritti vengano valorizzati. La cosa importante è arrivare alla decisione giusta e che questa sia condivisa dalla maggioranza delle squadre. Per valorizzare i diritti nel modo più adeguato è necessario che si mantenga una certa concorrenza».