2018
Milan al lavoro per ribattere all’UEFA. Europa League, possibile ricorso al Tas
Milan UEFA, lo scontro continua. Fassone crea un pool per rispondere a Nyon e si palesa anche la possibilità di rivolgersi al Tas di Losanna
Cosa farà il Milan? Questa è la domanda che si stanno ponendo tutti i tifosi rossoneri dopo la bocciatura del settlement agreement. L’UEFA vuole sapere chi c’è davvero dietro al Milan. Non le bastano i proclami di Yonghong Li, vuole certezze sul patrimonio del cinese e intende saperlo entro giugno. Il problema è che il Milan potrebbe pagare a caro prezzo questa situazione, per esempio con l’esclusione dalla prossima Europa League. In attesa di capire che cosa succederà, il Diavolo è già al lavoro per ribattere all’UEFA. I rossoneri hanno costituito un tavolo tecnico di lavoro: l’amministratore delegato Marco Fassone farà parte di questo pool assieme agli avvocati Mattia Grassani e Roberto Cappelli, oltre che a Valentina Montanari per l’aspetto finanziario della vicenda. Si deve capire il perché dei dubbi così forti da parte dell’UEFA, dato che tutto faceva pensare a un patteggiamento per il Diavolo e non a una bocciatura.
I contatti con Nyon erano continui fino a pochi giorni fa, dopo la bocciatura si sono fatti più fitti. Il motivo è semplice: anche se si tratta dell’ultimo grado di giudizio (o meglio, penultimo, ma il Milan non ha titolo da revocare vinti di recente), l’esclusione dalle coppe europee per la prossima stagione forse anche per le successiva è una paura troppo grande per rimanere inermi. Probabilmente è la provenienza dei capitali di Li a lasciare così basita l’UEFA, ma il Milan è a lavoro proprio per quello. Inoltre, qualora dovesse avvenire ciò che i rossoneri vorrebbero evitare, c’è una possibile soluzione. In caso di addio all’Europa League 2018-19, il Milan potrebbe rivolgersi al Tas di Losanna. Il Tribunale Arbitrale dello Sport deciderà con tre arbitri imparziali e potrà esprimersi sulla decisione finale dell’UEFA, ma solo da metà giugno. Infine, pare che il Milan non voglia far causa all’UEFA per danni di immagine.