Tebas consiglia la Serie A: «Ecco come cambiare il calcio italiano» - Calcio News 24
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2018

Tebas consiglia la Serie A: «Ecco come cambiare il calcio italiano»

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javier tebas

L’intervista di Tebas con la Gazzetta. Il manager spagnolo ritorna sulle possibilità in passato di fare il presidente di Lega e svela importanti consigli per riformare il calcio italiano

Il nome di Javier Tebas, manager spagnolo 55enne, è stato tra i papabili per il ruolo di presidente della Lega Calcio. 5 gli anni alla guida della Liga di Tebas, intervistato oggi dalla Gazzetta dello Sport: «Perché voler andare in Italia? Era una sfida importantissima e perché credo che il calcio italiano abbia immense possibilità di crescita. Paragonando l’industria calcistica italiana con quelle di altri paesi come Spagna, Inghilterra o Germania ci si rende immediatamente conto che il margine di crescita della Serie A è amplissimo. E’ indubbio che non si sta lavorando bene visto che non si riesce a star dietro al ritmo di crescita degli altri».

Tebas rivela alcuni correttivi da apportare per migliorare il prodotto calcio italiano: «Col numero di abitanti, col ratio di penetrazione della tv a pagamento, con lo spettro di clienti appassionati al nostro sport, il calcio italiano deve per forza raccogliere molto di più, fare molti più soldi. Altri settori d’intervento? Su un piano commerciale, la gestione dei diritti tv a livello internazionale. La marca Serie A nel mondo ha ancora un buon valore ed è un prodotto che si consuma in tanti Paesi però è necessario approntare una strategia geolocalizzata, Paese per Paese. L’attuale modello di vendita globale va assolutamente cambiato: ogni Paese deve essere trattato con una strategia propria, mirata, elaborata riunendosi con ognuno degli operatori locali».

Altre possibili strategie: «E’ fondamentale migliorare il pacchetto audiovisivo creando un ‘ prodotto Serie A’, identificabile e identificato. La Serie A è composta da 380 partite e hanno tutte lo stesso valore. E’ ovvio che ci sono gare più importanti di altre, ma il prodotto dev’essere concepito, realizzato e commercializzato nel suo insieme, solo così il valore complessivo può aumentare. Poi è chiaro che gli stadi vanno migliorati, tanto per chi li frequenta come per chi se li deve godere a livello audiovisivo». E un consiglio finale sulla limitazione del peso dei salari sui bilanci dei club di Serie A: «Il rapporto tra massa salariale e introiti nel calcio italiano è molto stressato. La Serie A è il campionato che ha il rapporto peggiore. Quando dico stressato intendo dire che si sta spendendo in salari più di ciò che si dovrebbe e che parte di quel denaro andrebbe investito nel rinnovamento delle installazioni e nel miglioramento delle strutture. La riforma degli stadi è fondamentale ma finché il monte salariale pesa tanto sui bilanci dei club è difficile che possano muoversi in quella direzione».

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