2018
Plusvalenze col Genoa: Thohir e Galliani indagati per falso in bilancio
Problemi per Erick Thohir e Adriano Galliani: i due indagati per falso in bilancio per delle plusvalenze sospette con il Genoa nel 2013
Erick Thohir, attuale presidente dell’Inter, e Adriano Galliani, ex amministratore delegato del Milan e attuale senatore di Forza Italia, sarebbero indagati a Milano con l’accusa di falso in bilancio: è questa la clamorosa indiscrezione riportata dal Corriere della Sera. L’inchiesta, nata a Genova, riguarda alcune plusvalenze sospette tra il Genoa, l’Inter e il Milan: i tre club, nel 2013, avrebbero aggiustato i rispettivi bilanci aggiungendo delle valutazioni altissime a dei giovani che non hanno mai giocato nelle rispettive formazioni.
Come detto, l’inchiesta nasce a Genova per le operazioni che riguardano il Genoa del presidente Preziosi ma il filone su Inter e Milan è stato poi trasferito a Milano per competenza territoriale. Giordano Baggio, sostituto procuratore, ha chiesto la proroga delle indagini al Gip Guido Salvini. Sotto la lente di ingrandimento sarebbero finite due operazioni tra Milan e Genoa e una tra l’Inter e il club rossoblù. I tre club avrebbero condotto delle operazioni sospette per sistemare i bilanci con il ‘trucco’ delle plusvalenze che negli ultimi mesi ha visto coinvolto anche il Chievo Verona e altri club di Serie B e Serie C.
L’operazione è semplice: un club acquista un giovane calciatore a prezzo gonfiato e chi lo ha ceduto lo inserisce a bilancio ricavandone una importante plusvalenza. I due club si scambiano poi il favore con un altro giovane. E così via. Inter, Milan e Genoa avrebbero condotto delle operazioni simili nel 2013 scambiandosi, a prezzo gonfiato, giocatori non di primissimo livello mai finiti in prima squadra, aggiustando così il bilancio fino al 2017. Erick Thohir e Adriano Galliani sarebbero così indagati per falso in bilancio. Accusa analoga che vide protagonisti i club nel 2003/2004 e che si risolse con il proscioglimento da parte del Gup di Milano. Tra le motivazioni ci fu anche la considerazione che il mercato dei calciatori è determinato da elementi imponderabili non controllabili in anticipo: sono tanti i calciatori, anche importanti, venduti a cifre folli che poi hanno deluso.