Rigori e cartellini rossi. Inter, Milan e Juve: sbagliare è umano, perseverare è da arbitri - Calcio News 24
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2009

Rigori e cartellini rossi. Inter, Milan e Juve: sbagliare è umano, perseverare è da arbitri

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Un giorno il diavolo disse al padreterno: “Smettiamola di lottare per la conquista delle anime, organizziamo una bella partita di calcio e chi vince si prende tutto”.

Il padreterno disse: “Ma come farai a vincere? Io ho Zamora, Garrincha, Valentino Mazzola, Meazza…”

E il diavolo imperterrito rispose: “Si, ma io ho gli arbitri…”

L’anno è iniziato nel peggiore dei modi, facendo crescere i sospetti su una classe arbitrale che va oltre il limite della vergogna.
Un personaggio come Collina in un Paese normale non potrebbe circolare nel mondo del calcio a causa di un passato che lo vide protagonista ai tempi di Calciopoli di iniziative che non avrebbero dovuto permettergli di continuare a frequentare tutto l’ambiente.
Se la moglie di Cesare doveva essere al di sopra di ogni sospetto, come dovrebbe essere la moglie di Collina, uno che chiedeva di vedersi di nascosto in piena notte con l’allora presidente della Lega e amministratore delegato del Milan?

Il Milan avrebbe vinto anche senza i tre rigori e senza il gol in fuorigioco.
In tal caso i sospetti sarebbero minori.
L’Inter a Chievo viene trascinata alla vittoria da un arbitro che non vede un fallo da rosso di Lucio e una giocata da pallavolo di Quaresma nel recupero.
L’Inter non ha bisogno di favori arbitrali per vincere nè il Milan per arrivare in Champions, ma l’andazzo è quello di sempre, con arbitri psicologicamente sudditi nei confronti delle grandi.
La Juve è fuori (solo momentaneamente?) da questo giro e domenica sera si giocherà  tanto del suo futuro in una partita che si annuncia terribile dal punto di vista della gestione arbitrale.

Fa scalpore la dichiarazione di Balotelli sul pubblico di Verona, ma le sue parole riflettono solo un disagio che allenatore, compagni e società  hanno creato attorno a lui lasciandolo sempre indifeso.
Capisco Mourinho, uno per il quale “Io” e’ solo l’abbreviazione di “Dio” e che solo sentir parlare di “Inter di Balotelli” è colpito da orticaria perenne.

Capisco meno la società , che ormai nei suoi dirigenti più importanti (non solo Moratti) è priva di ogni qualsiasi difesa pubblica del giocatore.
Balotelli ha deciso che a fine stagione se ne andrà .

Sarà  giusto così per un calciatore ancora diciannovenne che fa la differenza ogni volta che scende in campo, o almeno la fa più di chiunque altro vesta la sua stessa maglia.

Vieira è del City e a proposito del City, è interessante leggere sul sito della società  il resoconto finanziario dell’ultima stagione.

400 milioni di euro investiti nel settore giovanile e nella prima squadra e altrettanti prossimamente.
Se arriverà  nelle prime quattro, il City farà  un mercato da far concorrenza persino a Real e Barcellona sul piano dell’impegno economico.
Ma il problema sarà  arrivare quarto…

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