Grazie Roma, che ci fai piangere e abbracciarci ancora - Calcio News 24
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2018

Grazie Roma, che ci fai piangere e abbracciarci ancora

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de rossi roma

Grazie Roma, semplicemente grazie: quella contro il Barcellona è l’impresa più grande mai compiuta da una squadra italiana in campo internazionale. Questa notte è giallorossa

Prendere in prestito le note di Antonello Venditti, il più celebre paladino della romanità, diventa un esercizio di stile fin troppo semplice. Ma questa notte non può che essere giallorossa. Il ritornello dell’inno, quel «grazie Roma, che ci fai piangere e abbracciarci ancora», diventa la canzone di tutta Italia. Della piccola Italia che diventa grande in Europa. Che diventa grande fra le grandi. Che riesce a domare il mostro Barcellona. Lo fa con gli ingredienti che il calcio italiano, grazie a Eusebio Di Francesco e i suoi ragazzi, ha riscoperto in una notte che nessuno avrebbe immaginato così piena di stelle: umiltà, contropiede e pazienza. Tanta pazienza. Una picconata dopo l’altra e il Barcellona si è sgretolato, come fosse una cenerentola alla prima serata lontana dalla Spagna. Dzeko, De Rossi e Manolas entrano, di diritto, nella storia del nostro Paese. Perché i gol contro i blaugrana diventano il manifesto della rivincita italiana nei confronti di sua maestà Spagna.

Grazie Roma, perché ci hai fatto credere nelle favole. Attenzione, però. Nessuno può permettersi di salire sul carro giallorosso: il trionfo contro il Barcellona appartiene a chi se lo è conquistato sul campo, allo stadio, sostenendo la squadra dal primo all’ultimo minuto. Nonostante la gara d’andata sembrava potesse compromettere ogni speranza. Al Camp Nou l’1-4 è stato oltremodo esagerato, per i rigori negati, per i due gol casuali dei blaugrana e soprattutto per le occasioni che la Roma aveva creato davanti a Ter Stegen. Stasera Di Francesco ha dimostrato che aveva ragione. Prima della partita contro la Fiorentina disse: «La qualificazione è ancora aperta: possiamo farcela». E allora giù il cappello, come è giusto che sia. Era rimasto il solo a crederci. E ha avuto ragione.

All’Olimpico ha vinto il calcio verticale. Ha vinto il calcio semplice di chi non muore mai, nemmeno quando la montagna sembra insormontabile. Ha vinto la Roma e ha perso il Barcellona. Ha trionfato l’umiltà, con buona pace della spocchia di chi immaginava di fare una gita nella Capitale. Grazie Roma, perché ci permetti di vivere un sogno. Perché questo 3-0 è un motivo di vanto a livello nazionale. Perché rendi grande il calcio italiano anche se grande non lo è. L’avventura in Champions League chissà quanto durerà, ma a noi non interessa: questa sera, la tua coppa, l’hai già vinta, cara Roma. La storia è intrisa di giallorosso.

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