La sconfitta subita all’Allianz Stadium non è andata proprio giù a Gennaro Gattuso, che non le ha di certo mandate a dire nel post partita

Ce lo ricordiamo tutti Gennaro Gattuso da calciatore, mediano puro tutta corsa e cattiveria calcistica. Idolo della Curva del Milan per la sua fame di calcio e quella voglia di non mollare nemmeno di un centimetro, capace di ovviare all’evidente deficit tecnico. L’esatto opposto di Hakan Calhanoglu in pratica. Il trequartista turco è sempre stato un poeta del pallone, vista la sua tecnica di base di assoluto livello e la capacità di incidere, palla al piede, in fase offensiva.

Ringhio lo ha messo al centro del suo progetto, largo a sinistra nel 4-3-3, a dialogare con gente di qualità come Suso o gli stessi Lucas Biglia e Giacomo Bonaventura. Una squadra tecnica che, per alzare l’asticella, dovrà aggiungere mordente e capacità di saper soffrire al suo bagaglio. Calhanoglu in primis: «L’asticella nel calcio si alza anche se Calhanoglu, invece di guardare il terreno e prendersela con i compagni, va a rincorrere gli avversari e si fa il c**o» il monito lanciato da Gattuso subito dopo Juventus-Milan. Un “attacco” mediatico che dovrà innescare in Calhanoglu la voglia di essere più Ringhio e meno Hakan.