L’Inter sembra essere tornata una squadra di calcio: zero gol subiti in quattro partite, 8 fatti nelle ultime due e centrocampo finalmente decisivo

In clima pasquale provoca un certo imbarazzo parlare di risurrezioni ma vocabolo migliore non si trova per descrivere il momento attuale dell’Inter. I nerazzurri sono definitivamente risorti contro il Verona. Dopo gli evidenti segnali di risveglio avuti con Benevento, Napoli e, soprattutto, Samp, ora è chiaro a tutti che la banda di Spalletti sia tornata quella di inizio stagione. L’Inter ha chiuso i conti con il suo recente passato e aperto una nuova linea di credito con il campionato. La terza vittoria nelle ultime quattro gare, tutte senza subire reti, è il certificato di qualità di un assetto ormai collaudato che fa perno su un Brozovic più arretrato e sui colpi d’ingegno di Rafinha. La traduzione di una manovra razionale e intensa è la pioggia di gol scatenata da Icardi e Perisic.

Spalletti l’ha ammesso nel post partita: «L’ho capito tardi dove far giocare Brozovic» e chissà cosa sarebbe stato della stagione nerazzurra se le due monetine del jackpot (Brozovic arretrato e Rafinha avanzato) fossero state inserite prima. Ora è sceso un tesoro di qualità che, agevolato da un Cancelo maturato ed un Perisic ritrovato, sta facendo le fortune degli interisti. Ma la rivoluzione prima che tattica è etica: Perisic, abituato a svegliarsi nella ripresa, ieri ha mandato in rete Icardi con una furbata dopo quaranta secondi. Poi gol e altro assist. L’ex svampito e contestato Brozovic ha illuminato con una continuità contro natura. Ma tutta l’Inter, bella e straripante, sembra contro natura. Sorprendente l’accanimento gioioso con cui l’Inter ieri ha cercato il quarto gol al Verona. Non si è fermata, come non si era fermata con la Samp.

Testa al delicato derby ora. Mercoledì a San Siro ci sarà un Milan ferito, dopo un’ottima prova all’Allianz Stadium contro i campioni d’Italia. In caso di successo nerazzurro le speranze dei cugini di arrivare in Champions si ridurrebbero al lumicino mentre l’Inter ha l’occasione di laurearsi adulta, approdando al terzo posto e confermando la crescita costante delle ultime partite. L’occasione è ghiotta, Spalletti lo sa e non arretra di un millimetro: «Derby? Ma che pari, io voglio vincerlo». Spettacolo garantito.