2009
Milan, Robinho dichiara amore: “Qui dieci anni”
Passato da Liga a Premier League senza particolari successi, Robinho, brasiliano tutto calcio bailado e samba, ha finalmente trovato la sua dimensione ideale nel Milan, forse il club più “verdeoro” d’Europa. L’ex Manchester City, arrivato come possibile incognita, sta dimostrando il suo valore grazie all’assenza forzata di Pato e la poca sintonia tra Allegri e Ronaldinho, accantonato al momento dal tecnico milanista.
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, “Binho” ha rilasciato alcuni spunti interessanti: “Se avevo parlato con i brasiliani prima di venire? Sì, ma soprattutto a Kakà che mi parlava con entusiasmo del Milan e di Milano. Mi raccontava di una squadra e di una città perfette per i brasiliani. E aveva ragione. Chi mi ha aiutato ad inserirmi? Tutti, i miei connazionali in particolare. Il Milan è brasiliano nell’anima, impossibile non trovarsi bene qui. Io non mi muovo più. Resterò rossonero per altri 10 anni. Rivincita dopo il City? E’ un’occasione importante che non voglio lasciarmi scappare. Io mi conosco, so che quando sto bene fisicamente e mi sento a casa posso rendere al massimo. Il Milan è l’ambiente ideale. Cosa non andò con Mancini? Mancini non c’entra. Con lui ho un buon rapporto e lo considero un ottimo allenatore, però il calcio inglese non è adatto alle mie caratteristiche. Si fanno troppi lanci lunghi e si gioca poco palla a terra. Per un brasiliano non è il massimo. In Italia invece mi diverto perchè si fa calcio come piace a me. La cosa più difficile da imparare in Italia? La tattica. Qui si difende molto di più ed è tutto più veloce. Ronaldinho in panchina? Per me resta un giocatore fantastico, che se sta bene fa la differenza. Mi piace tanto giocare con Dinho. Che accadrà quando tornerà Pato? Questo dovete chiederlo ad Allegri. Io spero che rientri presto perchè è molto importante per il Milan. Scudetto o Champions? Voglio tutto, anche la Coppa Italia. Sarà l’anno del Milan”.