L’intervista di Diego Laxalt al settimanale ‘SportWeek’ nella quale fa luce sulla sua fugace esperienza all’Inter, prima della girandola di prestiti che lo porterà al Genoa

Per Diego Laxalt andar via dall’Inter è stato un bene ai fini della sua crescita. Il calciatore uruguaiano classe 1993 ha trovato al Genoa la piena consacrazione confermandosi come uno degli esterni sinistri più interessanti del panorama di Serie A. L’Inter lo acquistò dal Defensor nell’estate 2013 per poi mandarlo in prestito dapprima al Bologna e successivamente all’Empoli, fino al passaggio successivo al Genoa che nel luglio 2016 lo riscatterà per 4 milioni di euro. «Non essere rimasto è stato un bene: mi ha permesso di guardarmi dentro e capire dove sbagliavo. Il Genoa mi ha preso in prestito dai nerazzurri e ha creduto in me: visto come sono andate le cose, è stata la soluzione migliore» afferma Laxalt nel corso dell’intervista con il settimanale SportWeek.

Il laterale mancino si sofferma a parlare della sua crescita in quel di Genova: «Sì, ma se pensassi di aver raggiunto il massimo delle mie possibilità sarei finito. In Italia ho passato brutti momenti, stagioni nelle quali ho giocato poco o niente: mi sono servite anche quelle, mi hanno fatto maturare e diventare più forte dentro. Quando non giochi è il momento in cui cresci» per poi concludere con uno sguardo rivolto al futuro: «Ho sempre sognato un’esperienza in Premier, ma non vuol dire che sia il mio unico obiettivo. Da piccolo le squadre che seguivo erano Chelsea e Inter. Un calciatore che ammiravo? Un connazionale: il Chino Recoba. Mai visto uno così».