2018
Gattuso era il Milan: con lui è tornato il Milan
L’identità del Milan e quella del suo allenatore si sovrappongono. Perché? Semplicemente sono la stessa cosa
A vederlo guardare i calci di rigore sotto la neve, in un Lazio-Milan da antologia, faceva quasi tenerezza, Rino Gattuso. Sentimento atipico, per l’uomo della lotta, per il guerriero indomito di mille battaglie. Eppure a guardarlo lì, a bordo campo, con quei capelli bianchi sempre più incombenti sulle tempie, impotente dinanzi alla lotteria dei rigori che vedeva coinvolti i suoi giocatori, una strana sensazione è affiorata davvero. Quella di chi si accorge che di tempo ne è passato tanto, di acqua sotto i ponti pure, ma alla fine tutto è andato al suo posto, compreso Gattuso al Milan.
Così, con quel piglio deciso che lo contraddistingue da sempre, con la fame di vittorie tipica del club che più ha amato, Gattuso si è preso ciò che gli spettava. E non vuole applausi, ci tiene davvero a prendere le distanze da chi lo dipinge come un allenatore arrivato. Gennaro corre da sempre, lo faceva da calciatore, continuerà a farlo adesso. Nessun rischio di montarsi la testa, non è nel suo stile. Meriti ne avrebbe, ma meglio non dirli, per tutto c’è un tempo. Questo è quello della rincorsa, della salita da affrontare a denti stretti, quasi ringhiando. Una cosa però, la diciamo noi. Gattuso era il Milan, è col suo ritorno che è tornato il Milan.