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2018

Non sparate sulla croce…nerazzurra

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ausilio inter

Le recenti frasi al veleno di Kondogbia, De Boer e Mentana unite alle solite di Gasperini non hanno avuto replica da parte dell’Inter. Che la situazione societaria sia esattamente come la descrivono dall’esterno?

Una vittoria nelle ultime dieci giornate di campionato, rumors destabilizzanti di mercato, presunti dissidi interni, squadra per la prima volta fuori dalla zona Champions League e calendario che presto presenterà un conto salato dopo aver gettato al vento molti punti contro avversari medio-piccoli. Insomma, definire negativo il momento dell’Inter è un eufemismo. Ed è paradossale che, in questo momento storico e dopo tre mesi di lacrime, i nerazzurri siano ancora in corsa per terzo o quarto posto. Ed è anche l’unica nota positiva alla quale si può aggrappare Spalletti in questo momento, rimasto solo al timone di una nave che rischia di affondare.

I dirigenti nerazzurri hanno assistito, inerme, in questi ultimi giorni ad attacchi frontali provenienti da ex dipendenti o illustre personalità legate al mondo Inter. Il primo a lanciare dardi avvelenati all’indirizzo della società è stato il direttore del TgLA7 e storico tifoso interista, Enrico Mentana, rimproverando alla famiglia Zhang il poco attaccamento alla causa nerazzurra. Il giorno dopo, Frank De Boer, ex tecnico nerazzurro che non ha lasciato dolci ricordi in Italia, ha dichiarato come all’Inter regnasse il disordine, con un gruppetto di 7-8 giocatori che sottomettevano gli altri. Una cosa mai successa in carriera. A rincarare la dose ci ha pensato Geoffrey Kondogbia che ha descritto la situazione societaria interista come un autentico caos arrivando persino a pensare di pagare di tasca propria la cifra del riscatto per rimanere a Valencia. Ad aprire il festival dei veleni ci aveva pensato il solito Gasperini e quella sua frase al vetriolo: «Tornare ad allenare una big? Non sono mai stato in una big…».

Inter, chi tace acconsente?

Il silenzio assordante che si sente in corso Vittorio Emanuele è indicativo. I nerazzurri sono sempre stati molto attenti a curare la loro immagine pubblica e non appena circolava tra i media una frase o un’intervista che potesse ledere l’immagine dell’Inter, la società si adoperava per redigere una replica ufficiale. Famosi sono stati i comunicati di risposta alla Juventus: nel 2014 in seguito all’ennesimo tentativo di Andrea Agnelli di riappropriarsi degli scudetti tolti dalla giustizia sportiva. O quello dell’anno scorso dopo le feroci polemiche scaturite a causa di Juventus-Inter 1-0. Invece nonostante il quadruplo attacco mediatico, fino a questo momento dalle parti di Appiano Gentile non sono arrivate risposte ufficiali. Quasi a confermare quanto detto dai protagonisti di cui sopra. L’aria che si respira all’Inter è di quelle pesanti e la settimana che porta al delicatissimo match contro il Benevento non è stata tranquilla. Spalletti sa che un risultato diverso dalla vittoria potrebbe far sprofondare la sua squadra in una profonda crisi come sa anche che non può essere lui a mettere la faccia rispondendo a tono ai detrattori. O almeno non sempre.

 

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