Mea culpa di Monchi: «Il primo responsabile di questo momento sono io» - Calcio News 24
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2018

Mea culpa di Monchi: «Il primo responsabile di questo momento sono io»

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Durante la conferenza stampa di presentazione del neo-acquisto Jonathan Silva, Monchi ha fatto il punto sul mercato appena concluso e sugli obiettivi stagionali

La presentazione del nuovo acquisto Jonathan Silva come occasione per affrontare un tema mercato particolarmente caldo in casa Roma: la partenza di Emerson Palmieri verso il Chelsea e la mancata partenza di Edin Dzeko verso la sponda blues di Londra tengono banco durante la conferenza stampa. Il ds Monchi, ha parlato così delle operazioni portate a termine e non in questa finestra invernale, al fianco del classe ’94 argentino arrivato dallo Sporting Lisbona: «Benvenuto a Jonathan, gli facciamo un grande in bocca in lupo per questi mesi e siamo sicuri farà un grande percorso con noi. Lo conosciamo bene, ha fatto un grande percorso tra Estudiantes, Boca e Sporting, crediamo abbia le caratteristiche che servono a Di Francesco come terzino: deve ancora migliorare ma ha tante cose buone per farlo. Il bilancio sul mercato? A livello sportivo, di acquisti e di uscite, è stato normale: è andato via Castan in prestito, Emerson e Moreno venduti, abbiamo preso Silva. Se andiamo a vedere chi è uscito aveva giocato poco qui, sono convinto che abbiamo fatto il mercato che la società aveva bisogno: si poteva fare meglio, ma la linea era questa. Una volta che sono arrivato a capire e conoscere meglio questa società, per me è stato più facile lavorare: sono convinto che devo migliorare per continuare il percorso con la Roma, ma sono anche convinto che questi 9 mesi che ho passato qui sono stati una possibilità per migliorarmi»

Poi sul difficile momento della Roma, Monchi non accetta scuse e si assume tutte le responsabilità: «Se mi aspetto qualcosa in più dai leader della squadra? Sono convinto che nessuno può essere contento di questo quinto posto, ma credo che non dobbiamo cercare le responsabilità ma trovare soluzioni: il primo responsabile sono io – continua – che ho costruito la squadra e prendo decisioni. Se qualcuno cerca il responsabile del momento della squadra è qui e sono io, tutti possiamo migliorare, calciatore, allenatore e ds, ma sono convinto che tutti sono coscienti che dobbiamo migliorare a livello individuale. Il ds deve proteggere la società, credo che guardare indietro non aiuti nessuno: bisogna guardare avanti e lavorare per costruire una Roma più vicina a ciò che i tifosi vogliono. Oggi siamo distanti, dobbiamo essere più uniti e lavorare in più, mettendo sul tavolo tutto ciò che abbiamo fatto e prendendoci le nostre responsabilità: la società ha un livello strutturale importante, e a livello sportivo dobbiamo avvicinarci a quello. Non importa ciò che pensavo io in passato, ma conta il futuro. Sono convinto di dover far meglio, ma conoscete meglio di me questo club: sono comunque convinto di essere più professionista di quando sono arrivato. Non cerco alibi, per me sarebbe più facile pensare più a me che alla società, ma non è così»

Chiusura sull’affare sfumato di mercato Blind e le presunte offerte per Alisson«Blind? Ci è stato offerto, valutato, ma non era il giocatore che ci serviva. Alisson? Non abbiamo ancora ricevuto nessuna offerta, credo sia giusto smettere un po’ di parlare di mercato e parlare di campo. Credo sia meglio per tutti»

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