2018
Buffon e la Juventus: l’angoscia di un addio tutto da scrivere
Buffon ha annunciato la volontà di giocare ancora una stagione con la Juventus. La dirigenza bianconera non è dello stesso avviso, come gestire l’addio del numero 1?
La vita di un fuoriclasse è intensa quanto mille altre vite messe in fila, ma è breve come quella di un fiore. Nessuno riesce a dire addio a se stesso: non ci sta riuscendo Buffon come non ci erano riusciti Del Piero e Totti, e con loro molti altri. Nella pienezza dei quarant’anni l’atleta evapora lentamente, il suo tempo è scaduto. Devi smettere, te lo fanno capire il campo e il mondo. Allora ti aggrappi alle certezze. La prima gliel’ha data Allegri: domani tornerà a respirare il campo ma non scenderà sul terreno di gioco dal primo minuto, il tecnico bianconero gli concederà ancora una partita di rodaggio, prima di vederlo dall’inizio contro l’Atalanta in coppa Italia. Buffon deve ancora decidere cosa fare, ma le considerazioni sul suo futuro si sprecano con opinioni discordanti su quello che potrà essere il futuro del portierone.
Dopo la partita contro l’Atalanta inizierà un lungo conto alla rovescia verso la decisione definitiva: smettere o continuare? Per avere una risposta bisogna aspettare qualche mese, verso l’estate, dopo la fine del campionato e, soprattutto, della Champions. In qualche modo la decisione l’ha delegata ad Andrea Agnelli e attualmente è difficile immaginare cosa il presidente bianconero possa dire al suo portiere. In un primo momento si erano dati appuntamento a febbraio, per iniziare a discutere e impostare un ingresso in società di Gigi, ma oggi nell’organigramma bianconero non c’è un posto libero. Si dovrebbe studiare una nuova funzione dirigenziale e anche per questo si vagliano tutte le possibilità. Tra cui quella di un ingresso in Federcalcio, con lo stesso Buffon che si è detto disposto a guidare la Nazionale.
Ruolo fondamentale lo rivestirà Allegri, che con l’ex portiere della Nazionale ha un rapporto quasi fraterno. Dopo la rottura avuta post Mondiale sudafricano dove Buffon si sentiva poco considerato, arrivò il chiarimento e diventarono amicissimi al punto che ad ottobre disse: «Gigi può venire nel mio ufficio quando vuole, il suo futuro lo decide lui». Sarà ancora così? Sicuramente il tecnico dovrà gestire una situazione complicata: l’acquisto di Szczesny è indicativo del fatto che il titolare la prossima stagione sarà lui, come fosse certo l’addio di Buffon a maggio. Allegri durante la conferenza stampa di ieri ha alzato le mani, consigliando comunque il suo capitano: «Gigi sta facendo delle riflessioni, ma smettere fa parte della vita anche se non è semplice, soprattutto per i grandissimi campioni. In questo momento la priorità è rientrare, riprendersi il posto da titolare e pensare a fare il giocatore fino a fine anno».