La lotta Scudetto è sempre più una questione a due tra Napoli e Juventus, con la squadra di Sarri che ha dimostrato di aver fatto l’ultimo passo per diventare grande

Il Napoli di Maurizio Sarri non è stato costruito per lo Scudetto ma sta diventando una squadra da titolo. Spesso e volentieri si sindacava al tecnico la sua poca attitudine comunicativa, invece il mister è migliorato eccome. Se, ai più, le dichiarazioni sul calendario possono sembrare una lamentela bella e buona, dietro si nasconde la precisa strategia comunicativa di riconoscere il “nemico” e spronare i suoi a fare di tutto per arrivare davanti alla Vecchia Signora.

La difesa, seppur priva di Faouzi Ghoulam, sta offrendo un rendimento di altissimo livello. Scontato elogiare il salto di qualità compiuto da Kalidou Koulibaly, ormai tra i top a livello europeo. Meno sottolineare quanto fatto da Pepe Reina contro l’Atalanta: lo spagnolo è stato chiamato in causa soltanto in un’occasione, ovvero sul tiro potente di Bryan Cristante verso la metà della ripresa e ha risposto alla grande. Mesi fa avremmo visto un Reina meno concentrato, vista l’inoperosità per il restante del match.

In mezzo al campo Allan, Jorginho e Hamsik hanno trovato un’alchimia perfetta. Se il mediano brasiliano è garanzia in termini di interdizione e di ripartenze palla al piede, il regista sa sì amministrare il gioco ma anche fare da schermo davanti alla difesa. Il Capitano, dopo aver superato il record di Maradona è libero mentalmente e, finalmente, decisivo in zona gol.

Il tanto discusso gol di Dries Mertens è stata soltanto la punta dell’iceberg di una prestazione che ha segnato il ritorno del belga. Movimento senza palla a dettare il passaggio in profondità, galleggiamento tra le linee e possesso a far salire la squadra. Con Insigne e Callejon protagonisti di un gioco più avvolgente, per lasciare le fasce alle discese di Mario Rui e Elseid Hysaj. Ce ne sono di motivi per credere nello Scudetto.