2018
Toro, sai cosa lasci ma non cosa trovi. C’è bisogno di un Cairo come Giulini
L’arrivo di Walter Mazzari, dopo l’esonero last minute di Mihajlovic, ha portato con sè una ventata di speranza mista a paura
Il timore è principalmente dovuto alla situazione che sta vivendo la società granata: poche certezze e, tanti forse troppi dubbi. Chi può portare il Toro in alto? Chi è il vero “uomo Toro”? A questi interrogativi solo il tempo darà una risposta certa. Per il momento, c’è bisogno di concentrarsi sul presente. Il presente si chiama, Walter Mazzarri. E ha molto su cui lavorare. Tanto che le sue notti insonni ne sono una prova.
C’è l’esigenza di fare chiarezza su alcuni punti fondamentali. Come si dice: patti chiari amicizia lunga. Soprattutto con i giocatori. Dal momento che Cairo ha dichiarato amore eterno verso il nuovo tecnico granata. Non correndo così, ad ora, particolari pericoli. Questo fino a quando non darà ulteriore prova della sua caratteristica distintiva: l’essere lunatico. Caratteristica che è stata letale per il futuro della panchina di Mihajlovic.
Per questo c’è chi si chiede: è possibile ribaltare, in così poco tempo, una situazione precaria? Chi è il vero colpevole? Mihajlovic, la società o i giocatori?
La prestazione vincente contro il Bologna è servita, a tutti, per tirare un sospiro di sollievo. In tre giorni o poco più, il mondo granata, è passato dallo sconforto più nero alla rinascita. Che si spera possa corrispondere anche al risveglio di un nuovo Toro. In tanti ci credono. E in tanti contano sul fatto che, l’ultima vittoria sull’erba del “Grande Torino“, non sia stato un episodio isolato. In questo delicato momento c’è più che mai la necessità di costanza e chiarezza. Tratti che, nel mondo nel calcio, vengono sempre meno. Sinisa Mihajlovic in questo, nonostante i suoi innumerevoli limiti comportamentali, è un uomo che ha avuto la capacità di creare un gruppo solido. Con le sue sole forze, in quanto, la società in questo non è mai stata determinante. Lo si può notare dal gesto che, diversi giocatori granata, hanno fatto nel pieno della notte del suo esonero. Raggiungendolo presso l’Hotel in cui soggiornava, per salutarlo e ringraziarlo. Sinisa, in qualunque modo, ci ha sempre messo la faccia, sia in positivo che in negativo. E ha difeso, quando era il caso di farlo, i suoi ragazzi. Cosa che dovrebbe iniziare a fare anche anche Cairo, prendendo esempio dal presidente del Cagliari, Tommaso Giulini (LEGGI le sue dichiarazioni dopo il match Cagliari-Juventus).