Inter, Skriniar nella terra di nessuno e sopravvalutato? - Calcio News 24
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2017

Inter, Skriniar nella terra di nessuno e sopravvalutato?

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Il derby di Coppa Italia se lo aggiudica il Milan: Inter sconfitta da una rete di Cutrone. L’analisi della prestazione del centrale nerazzurro Skriniar

Il concetto di terra di nessuno, applicato allo sport, è decisamente rilevante in ambito tennistico: rappresenta nella sostanza quella fetta di campo che divide i pressi della linea di fondo dai pressi della rete. E dunque il gioco da fondo campo dalla volée, termine con cui si descrive il colpo volante che un tennista esercita nei pressi della rete. Nel mezzo, appunto, si trova la ribattezzata terra di nessuno: quella in cui meno ci finisci e meglio stai. Perché difficile da gestire, lì dove è arduo padroneggiare i colpi e tirare fuori dal cilindro la soluzione vincente. Per non parlare del gioco di difesa, dove – se capiti nella terra di nessuno – hai ottime probabilità di essere trafitto dal passante dell’avversario. Proprio come accaduto ieri a Milan Skriniar in occasione del derby di Coppa Italia.

Milan-Inter, il contesto

Possiamo spostare direttamente l’orologio del derby meneghino ai tempi supplementari di una sfida che fondamentalmente non ha visto una delle due contendenti meritare più dell’altra il passaggio all’ambita semifinale: Milan ed Inter hanno palesato sul campo tutte le loro difficoltà, strutturali ed emotive, queste ultime che coinvolgono anche i nerazzurri negli ultimi tempi. Ne è venuta fuori una sfida non bloccata ma certamente condizionata dalle conseguenze dell’eventuale risultato negativo: destabilizzanti per l’Inter di Luciano Spalletti, catastrofiche per il Milan di Gennaro Gattuso. Per intenderci, come non era accaduto nel derby di campionato: quando eravamo agli inizi della stagione e le condizioni risultavano totalmente diverse. Ne giovò una sfrontatezza che portò le due squadre a giocarsela a viso aperto, colpo su colpo, con coraggio dal primo all’ultimo istante di gara. Le premesse del derby di Coppa invece, come descritto, anticipavano un’evoluzione assai differente.

La non scelta di Skriniar

Dunque è overtime: la giocata decisiva arriva al minuto 104 e passa inevitabilmente dai piedi di Suso, la reale anima di questo Milan. Quando si vince e quando si perde (ad onore del vero al momento accade più spesso). Lo spagnolo è la pedina a cui si appoggiano i compagni in ogni circostanza, soprattutto quando c’è da generare qualcosa, quando la manovra non è fluida e di conseguenza serve lo spunto del singolo, la situazione di superiorità numerica. Suso si accentra dalla sua solita mattonella a destra e vede il movimento di Cutrone, da lì l’assist mancino che scavalca la mal piazzata linea difensiva dell’Inter: Ranocchia resta basso e tiene in gioco gli attaccanti rossoneri, Skriniar – e torniamo al nodo cruciale dell’articolo – si intrappola nella terra di nessuno: fa un passo avanti ma sarebbe ad ogni modo tardi per attivare la trappola del fuorigioco, in tal modo perde contatto con Cutrone e come se non bastasse buca l’intervento sulla traiettoria del pallone. La frittata è fatta: l’attaccante classe ’98 si ritrova solo avanti ad Handanovic, che – seppur siamo in giorni natalizi – non può sempre firmare il miracolo e salvare la baracca.

Come ne esce l’Inter: Skriniar sopravvalutato?

Qualcuno già parla di caduta libera, dopo il clamoroso 0-0 casalingo con il Pordenone e la doppia sconfitta in campionato, prima a San Siro contro l’Udinese e poi sul campo di un Sassuolo in chiara difficoltà. Forse è esagerato parlare di crollo senza freni, non quanto però lo è stato raccontare di un’Inter già da scudetto: buona parte dei risultati positivi di questa prima fetta di campionato erano arrivati piuttosto casualmente, o episodicamente se preferite. I nerazzurri non hanno dato l’impressione di sapersi difendere con particolare qualità, più volte graziati da un celestiale Handanovic: work in progress evidente insomma, seppur buona parte degli addetti ai lavori notoriamente vicini all’Inter si erano lasciati andare a considerazioni un tantino frettolose. Il Napoli è stato fermato al San Paolo anche dalla Fiorentina insomma, ma nessuno a Firenze per tale ragione ha iniziato a parlare di scudetto. Né aveva particolarmente convinto il pareggio dello Stadium strappato alla Juventus. Capitolo Skriniar: difensore sopravvalutato? Anche in questo caso il problema non inerisce prettamente al calciatore, che è di buon livello e sta provando a dimostrare di essere da Inter, quanto alla proiezione da nuovo Samuel che buona parte del suo ambiente ne ha tracciato. Eccessiva, ennesima dimostrazione che gli eccessi non si manifestano soltanto nel centro-sud dell’Italia calcistica.

Come ne esce il Milan

Sgombriamo il campo dai dubbi senza troppi giri di parole: non ce la sentiamo di affermare che questa vittoria, per gli uomini di Gattuso, possa valere chissà quanto. Troppo brutto il Milan visto negli ultimi tempi per pensare che una vittoria – peraltro giunta contro un avversario tutt’altro che in salute ed in un contesto emotivo da derby che fa la differenza – risulti sufficiente a dare la svolta. No. C’è troppo da lavorare per rendere efficace una campagna acquisti tanto faraonica quanto disastrosa nei riscontri del campo. Si renderebbe poca giustizia al blasone del Milan, nonché alla sua attualità, con un progetto che – seppur discusso e discutibile – sta provando a rialzare la quota e costruire un palazzo che possa somigliare a quello passato. Non ce ne voglia nessuno: non possiamo farci bastare questa vittoria. Attendiamo dimostrazioni future: ad oggi il disastro del Milan è la vera sorpresa della Serie A. Un fallimento oltre ogni logica aspettativa. Una stagione già parzialmente condizionata, da cui attendiamo – senza troppa fiducia per quanto si è visto – incoraggianti segnali in controtendenza. Fino a prova contraria nessun facile entusiasmo.

https://www.youtube.com/watch?v=tuavqWy1Pb8

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