2017
Corsi e ricorsi Inter: rispunta Yanga-Mbiwa, l’uomo che tolse la salute a Sabatini
Calciomercato: Inter, torna di moda il nome di Mapou Yanga-Mbiwa. Il difensore del Lione, ormai praticamente ai margini della rosa, era già stato con Walter Sabatini ai tempi della Roma…
C’è un vecchio fantasma nella testa di Walter Sabatini che ogni tanto ritorna a farsi vivo. Il suo nome è Mapou Yanga-Mbiwa. Il difensore francese di origine centrafricana, attualmente in forza all’Olympique Lione, è l’uomo buono per tutte le stagioni nei pensieri dell’attuale coordinatore tecnico del mercato di Suning. In special modo adesso che l’Inter sarebbe a caccia di un innesto per difesa in grado di poter completare la rosa. Yanga-Mbiwa è al momento ai margini della rosa del Lione: il tecnico Bruno Genesio in questa prima metà di stagione non gli ha praticamente concesso mai spazio (appena tre presenze totali) ed è a questo punto scontata la cessione in vista della sessione di calciomercato di gennaio. Per Mapou, valutato circa 5 milioni di euro, si sarebbero già fatte sotto diverse squadre: anche emissari della Fiorentina avrebbero preso contatti con il suo entourage.
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Yanga-Mbiwa, che già in estate era diventato obiettivo più o meno concreto dei nerazzurri, può adesso nuovamente tornare al centro dei pensieri di Sabatini, riporta stamane L’Equipe. Era stato lo stesso Sabatini, allora direttore sportivo della Roma, a portare nel nostro campionato il difensore francese nell’estate 2014, quando lo strappò in prestito dal Newcastle. Yanga-Mbiwa, autore di una discreta stagione, lo ricompensò con il gol che valse la vittoria in un derby contro la Lazio a maggio. Al termine della stagione tuttavia fu proprio il d. s. giallorosso a rivendere il giocatore, dopo il riscatto obbligatorio, per 8 milioni di euro. Un rimpianto, come ammesso qualche mese fa in una intervista proprio da Sabatini: «C’era stata la possibilità di venderlo e glielo dissi. Io non ho mai sofferto così sotto lo sguardo di un calciatore: lui non disse più una parola, sbarrò gli occhi per dieci minuti e poi se n’è andò. Quei dieci minuti mi hanno ucciso. Io ho subito malanni vari e interventi riconducibili alla mia permanenza alla Roma e anche alla cessione di Yanga-Mbiwa. Per mandarlo via ci è voluto un cinismo incredibile».