La Fiorentina non va oltre lo 0-0 casalingo contro il Genoa e Stefano Pioli è amareggiato nel commentare la gara nel post-partita

Come accaduto a Napoli sette giorni fa, la Fiorentina termina la partita a reti bianche anche contro il Genoa, ma questa volta i viola non possono essere felici, come dimostrano le parole usate da Stefano Pioli per commentare il match: «Fare il salto era quello che volevamo e non esserci riusciti ci ha lasciato l’amaro in bocca. Abbiamo sbagliato più il primo tempo, però è anche vero che abbiamo concluso venti volte verso la porta avversaria. C’è mancata la freschezza, un pizzico di intraprendenza in più e anche un po’ di fortuna. Non abbiamo cali di tensione con le piccole e non abbiamo avuto un atteggiamento sbagliato. In partite come queste devi approfittare di qualsiasi occasione che ti capita, ma la palla non è entrata per un niente in diverse circostanze. I tre giocatori che hanno fatto più fatica a trovare gli spazi sono stati proprio i nostri tre attaccanti. Da loro ti aspetti sempre la finalizzazione però…Europa? L’obiettivo è dare il massimo. Non voglio essere ripetitivo né banale, non vogliamo avere ambizioni superiori alla nostra realtà, ma ce la possiamo giocare tutti. Arrivare sesto o arrivare dodicesimo, la differenza sarà sottile»

Conclude Pioli con due note di merito per Saponara e Eysseric: «Credo che Eysseric sia entrato bene in partita e l’ho preferito a Saponara perché ha giocato una partita pochi giorni fa dopo un lungo periodo di assenza. Una squadra che gioca 70 palloni in area avversaria e ha avuto 7-8 occasioni da gol vuol dire che ha prodotto molto. L’inizio del secondo tempo doveva anche essere il nostro inizio di partita, però non siamo stati così veloci e precisi come dovevamo essere. Ho visto una squadra matura in campo, una formazione che è stata tale dall’inizio fino alla fine. Faremo il possibile per allungare la nostra striscia positiva, anche se ci aspetta una partita difficilissima contro il Cagliari. Domani darò un giorno di riposo alla squadra perché ne ha bisogno»