2017
Caldara: «Atalanta, puntiamo insieme di nuovo all’Europa»
Mattia Caldara tra il presente all’Atalanta e il futuro in azzurro: «Contro il Borussia Dortmund daremo tutto. La nazionale…»
La stagione della riconferma, forse la più difficile. Eppure Mattia Caldara può esser soddisfatto della sua Atalanta, come conferma a “Il Corriere dello Sport”: «In Europa ottimo: all’inizio non ci aspettavamo di chiudere il girone al primo posto, ma passo dopo passo siamo diventati consapevoli della nostra forza e l’abbiamo mostrata. In campionato martedì siamo tornati a vincere fuori casa, una “impresa” che non ci era mai riuscita. Se vogliamo arrivare in alto, dobbiamo conquistare i tre punti anche in trasferta con più frequenza».
CAMPIONATO… – Domenica a Bergamo arriva una Lazio un po’ in flessione. «Forse hanno rallentato in classifica, ma non sono in crisi. Contro il Torino, se non fosse successo quel doppio episodio (mancato Var e rosso a Immobile), avrebbero vinto. Rispetto allo scorso anno la Lazio è più forte. Il più pericoloso? Luis Alberto, perché lega molto bene i reparti e sa dove mettersi per creare problemi. Sarà una gara combattuta perché le due formazioni giocheranno a specchio, con la difesa a tre. La spunterà chi vincerà più uno contro uno». Siete ottavi in classifica, a -1 dal Milan settimo. L’obiettivo? «Qualificarci di nuovo per le coppe europee. Siamo in corsa con altre sei squadre e possiamo farcela a chiudere sesti-settimi. Dobbiamo solo evitare di subire gol stupidi». In Serie A finora avete risentito degli impegni europei? «Non credo. In Europa abbiamo sempre vinto o pareggiato e questi risultati ci hanno dato la spinta».
…E COPPA – In Europa League affronterete il Borussia Dortmund. «Sarà una sfida affascinante e bella. Fa piacere giocare contro avversari di questo livello, contro una formazione che è “scesa” dalla Champions. Mi aspetto una gara molto difficile e, anche se siamo fieri di essere arrivati fino a qua, puntiamo a far bene». Qual è la prima cosa che ha detto quando ha visto il sorteggio? «Che sfiga… non l’ho pensato solo io, ma un po’ tutti. Con i sorteggi quest’anno non siamo fortunati, ma ci prepareremo alla grande». Il Borussia è favorito? «Sulla carta lo è senza dubbio, ma siamo consapevoli della nostra forza e, pur rispettando gli avversari, dovremo essere un po’ sfrontati, non farci mettere sotto». Se dopo l’Everton eliminerete anche i tedeschi sarà lecito… sognare? «Battere il Borussia ci darebbe forza mentale e consapevolezza nei nostri mezzi. Passare sarà difficilissimo, ma sono d’accordo con Gasperini: vedrete che tireremo fuori quel qualcosa in più».
AZZURRO – Lei è pronto a diventare una colonna del progetto azzurro? «Lo spero. Il calcio però cambia di giorno in giorno e non guardo troppo in là. Penso a migliorare e mi auguro di essere convocato per le amichevoli a marzo». La prima maglia con cui giocherà in Nazionale la regalerà a Gasperini? «A lui devo tanto perché mi ha fatto crescere sia sotto l’aspetto fisico sia sotto quello tattico: sono più attento nella marcatura a uomo e ora devo fare progressi nell’impostazione». Per lei, bergamasco e tifoso doc della Dea, è l’ultima stagione prima del grande salto a Torino: «So che la mia vita cambierà, ma due esperienze fuori le ho già fatte (Trapani e Cesena) e comunque da quest’anno non vivo più con i miei genitori. La lontananza da Bergamo non sarà un problema. Dovrò dimostrare di essere da Juve, ma adesso penso solo all’Atalanta».