Ordine: «Berlusconi rivuole il Milan ma non può comprarlo». La decisione nel pranzo di Arcore - Calcio News 24
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2017

Ordine: «Berlusconi rivuole il Milan ma non può comprarlo». La decisione nel pranzo di Arcore

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Franco Ordine ammette che tra i pensieri di Berlusconi c’è ancora il Milan

Forse non servirà neanche la precisazione di Franco Ordine, giornalista storicamente vicino alle cose di Arcore. Le speculazioni sul conto del Milan andranno avanti comunque, soprattutto quelle legate ad un clamoroso ritorno in sella di Silvio Berlusconi. Eppure, nel suo editoriale settimanale per Milannews, Ordine spiega che – se anche la tentazione di aiutare il Milan sia un pensiero che nella testa dell’uomo di Arcore esiste eccome – è praticamente impossibile che il club rossonero torni a far parte dell’impero Fininvest.

I motivi sono principalmente due: «1) Fininvest non ha alcuna voglia e possibilità finanziaria di tornare a prendersi carico del Milan poiché la scelta di cedere fatta il 13 aprile del 2017 è irreversibile e costituisce un punto fermo che non può essere violentato nemmeno dall’amore che Silvio Berlusconi continua a riversare sulla squadra del cuore; 2) dal punto di vista dell’interesse politico di Silvio Berlusconi, protagonista della prossima campagna elettorale per le politiche in programma a marzo 2018, c’è un solo scenario favorevole. E cioè che il Milan attuale riprenda a far bene in campionato e faccia strada in Europa league risolvendo i problemi con l’Uefa. Evidente il motivo. Perché solo così, in campagna elettorale, i competitor non potrebbero rinfacciargli la frase pronunciata all’atto del closing, cioè aver messo il Milan in buone mani».

C’è poi un’altra novità – secondo Ordine – che caratterizzerà i futuri rapporti tra Berlusconi e il Milan. Nessuna dichiarazione fuori posto, nessuna frecciata al nuovo Milan: «È stato deciso durante l’ultimo pranzo ad Arcore cui ha partecipato anche Adriano Galliani, da parte di Silvio Berlusconi l’impegno a non parlare più del Milan per evitare che parole, giudizi ed espressioni, magari in privato, possano finire nel frullatore calcistico. Fassone e Mirabelli dal canto loro, con l’ultima scelta, cioè cambiare il consulente legale Leandro Cantamessa che da oltre 30 anni si occupava con successo e riserbo del club con l’avvocato Grassani, hanno di fatto completato l’operazione di “discontinuità” rispetto alla passata stagione. Da oggi in avanti di qualunque spiffero proveniente dall’interno potranno essere incolpati soltanto i trombettieri di casa Milan». Sarà realmente così?

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